Il centrodestra ha avviato le trattative per sondare il terreno della solidità in vista delle elezioni amministrative del 2024 di Corigliano Rossano. Si lavora sul programma d’intesa con gli alleati al fine di pervenire dapprima a una convergenza progettuale e, solo successivamente, a ruoli e candidature. Il nodo da sciogliere sarà la candidatura a sindaco, decisione prematura al momento anche perché i vertici nazionali dovranno stabilire a quale partito della coalizione spetterà il candidato a sindaco.

E, in quest’ottica, la scelta per grandi linee cadrà su Fdi o Fi, partiti maggiormente strutturati. Su questo versante un ruolo importante sarà svolto dal senatore Ernesto Rapani (FDI) che ha sottolineato il lavoro avviato da tempo con Fi, Lega, Udc e partiti di centro, oltre a movimenti civici ed aree espressione della società civile. Tra i punti cardini programmati appare il rilancio della fusione, poi la sanità e le infrastrutture. Una delle questioni da sciogliere è la territorialità. La città sarà anche fusa ma le resistenze localistiche non mancano da ambo le parti. Dal 2019 alla guida della città vi è un sindaco, Flavio Stasi, rossanese. Ora, sul fronte ausonico, ci sono delle frange che chiedono una rappresentanza coriglianese.

Su questo tema, il senatore Rapani è perentorio: «Far partire il processo di fusione significa anche abbattere gli steccati. Per quanto mi riguarda noi dobbiamo individuare una persona valida che possa garantire un buon governo e, soprattutto, dimostrare coerenza. Poco mi interessa la provenienza», ribadisce il parlamentare. Si ipotizza, tuttavia, un’ampia rosa di nomi e nel caso in cui non si dovesse pervenire al raggiungimento di un’intesa si potrà valutare l’idea delle primarie aperte.

L’esponente di destra avrà un ruolo importante nelle trattative: «Non voglio essere presuntuoso ma penso di essere determinante anche per la funzione che svolgo». Il rappresentante di Fratelli d'Italia è interessato a un ragionamento di ricucitura degli strappi storici all’interno della Destra jonica. Ci sta lavorando, ma un punto rimane fermo: «Chi c’è stato nel passato penso possa essere utile nel futuro principalmente per dare dei consigli e mettere a disposizione l’esperienza acquisita sul campo». Mettere a disposizione l’esperienza ma senza ruoli di governo? Rapani risponde così: «Non è necessario stare in prima fila per poter dare il proprio contributo».