Mauro D’Acri, già consigliere regionale e provinciale, è stato il primo ad uscire allo scoperto. A gennaio per l’esattezza, quando altrove ancora si bisticciava sul nome del candidato e se chiedere o meno alle segreterie provinciali dei partiti tradizionali l’utilizzo dei simboli. L’aspirante primo cittadino di Montalto Uffugo è stato l’ospite odierno negli studi di Cosenza Channel dove ha spiegato le sue linee programmatiche, partendo da un concetto cardine: «Fare il sindaco nel territorio dove sono nato ed ho famiglia ritengo significhi creare delle opportunità e garantire ai residenti una stabilità a lunga gittata anche per i loro figli».

«Il mio programma parte dal basso e mette al centro il cittadino - ha aggiunto -. Ho passato gli ultimi due anni ad ascoltare la gente e ad annotare le loro esigenze. Il sindaco va fatto a tempo pieno, 365 giorni all’anno». Un messaggio chiaro, come l’apertura e la puntualizzazione che segue. «Se il mio sostegno può allargarsi? La mia coalizione non è un cartello elettorale, ma è stata ragionata. Fino all’ultimo giorno possiamo accogliere chi vuole dare il suo contributo, basta che si condivida le nostre finalità».

D’Acri non commenta i rumor che, insistenti, raccontano di un passo indietro di Luigi Formoso (il candidato del circolo del Pd e del sindaco uscente Caracciolo, ndr), ma alza il sipario sui progetti in cantiere per il centro storico. «Va rivalutato a livello commerciale, culturale e strutturale. Il primo provvedimento che voterà il Consiglio comunale sarà dichiarare una zona franca per dare respiro alle attività già esistenti e dare alle nuove la possibilità di prendere piede rapidamente. Così, tra le altre cose, affronteremo il problema dello spopolamento di uno dei borghi più belli in assoluto. Inoltre, sempre nel centro storico, sarebbe fondamentale avere un presidio di primo soccorso». 

«Non dimentichiamo certo le altre aree – prosegue il candidato a sindaco -. A Settimo, a Taverna e allo Scalo c’è stato uno sviluppo demografico non accompagnato da adeguate opere di viabilità. Il quartiere Stazione oggi è ridotto al nulla. Per realizzare un sottopasso sono serviti sei anni. In un paese civile sarebbe stato fatto in una notte. Dal 10 di giugno interverremo proprio su questo aspetto, sulle scuole e sull’auditorium. In che modo? Abbiamo bisogno di tecnici che intercettino I fondi del Pnrr per cambiare volto a tutto, realizzare marciapiedi e centri di aggregazione».

Chiusura dedicata ai vicini di casa. «Noi siamo in posizione baricentrica tra l’area urbana di Cosenza-Rende-Castrolibero, dove la città unica ormai è cosa fatta, e la valle media del Crati – conclude Mauro D’Acri - . Se pensiamo alla Montalto del futuro dobbiamo creare posti di lavoro, ma non può crearli il sindaco: il sindaco può attrarre le aziende rendendo appetibile il territorio. Ed ho tutta l’intenzione di farlo».