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Lo spettro del voto disgiunto si è infine materializzato nella notte tra domenica e lunedì nella città capoluogo di regione quando ad urne chiuse i voti provenienti dai seggi iniziavano a confluire verso Palazzo De Nobili. Come temeva lo stesso leader della coalizione di centrosinistra, Vincenzo Ciconte, la possibilità garantita dalla legge elettorale di esprimere preferenze per liste e candidati a sindaco appartenenti anche a schieramenti differenti si è infine rivelato un boomerang azzoppando una vittoria che in città era data quasi per scontata considerato l’enorme dispiegamento di liste realizzare a suo supporto: ben 11. L’esponente del Pd, a fronte di un buon risultato raggiunto dalle aggregazioni che compongono la coalizione, ha ottenuto oltre il 10% di preferenze in meno rispetto a quelle ottenute dalle liste. Il fenomeno opposto è accaduto invece per il movimento civico Cambiavento capitanato dal professore universitario Nicola Fiorita che ha raggiunto percentuali ben superiori rispetto alle preferenze raggranellate dalle tre liste create a suo supporto. Dalla spaccatura tutt’interna al centrosinistra ad uscirne rafforzato è stato invece il sindaco uscente e guida della coalizione di centrodestra Sergio Abramo, che mantenendo una maggiore aderenza tra preferenze a lui accordate e i voti ottenuti dalle sei liste è rimasto saldamente in testa dall’inizio fino al termine delle operazioni di scrutinio. Un vero flop si è rivelato invece il movimento 5 Stelle rappresentato dalla candidata Bianca Laura Granato che ha raggiunto in città percentuali limitate.
I DATI | Verso il ballottaggio Abramo-Ciconte
Ballottaggio. Il 25 giugno i cittadini catanzaresi saranno nuovamente chiamati alle urne per decidere a chi affidare le chiavi di Palazzo De Nobili: al sindaco uscente Sergio Abramo o al consigliere regionale del Pd Vincenzo Ciconte. A questo turno di votazioni molto peso assumeranno le indicazioni che il leader di Cambiavento Nicola Fiorita impartirà ai suoi elettori per orientare il voto. È probabile infatti che uscito di scena l’outsider della campagna elettorale, che ha funto da attrattore per gli scontenti del centrosinistra, Ciconte possa recuperare terreno rispetto al competitor del centrodestra.
No comment. Dopo la débâcle elettorale il candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra Vincenzo Ciconte si è chiuso in un prolungato silenzio che si protrae dalla giornata di ieri. Il partito ha infatti deciso di affidare al coordinatore regionale della campagna elettorale Giovanni Puccio il compito di commentare l’esito del voto. Con un comunicato diramato ieri notte intorno alle 2 l’esponente del Partito democratico ha parlato di “risultato positivo” aggiungendo una chiosa che suona come una nota stonata visti i veleni intercorsi con l’indipendente Fiorita che di fatto ha favorito un travaso di voti a danno del candidato del Pd. “Non può non essere tenuto in considerazione – ha chiarito Giovanni Puccio - il risultato ottenuto dal candidato Nicola Fiorita che, assieme a Ciconte, ha saputo esprimere la richiesta di cambiamento registrato in questa città dopo cinque anni di governo Abramo”.
Soddisfazioni. Gli unici due candidati che non si sono sottratti ai commenti sono stati il sindaco uscente Sergio Abramo e l’outsider Nicola Fiorita che durante le fasi dello scrutinio hanno raggiunto Palazzo De Nobili. Il primo visibilmente stanco ma soddisfatto ha addebitato il risultato positivo raggiunto dalla sua coalizione alle operazioni di spostamento dal centrodestra al centrosinistra operate da ex consiglieri che facevano parte della sua maggioranza ma che hanno deciso infine di aderire al progetto propugnato da Vincenzo Ciconte. Il secondo si è detto entusiasta del risultato raggiunto anche in considerazione delle poche liste civiche realizzate a sostegno della sua candidatura, solo tre, e dell’assenza del supporto di alcun partito.
Luana Costa