Dopo che i primi cittadini hanno criticato la cancellazione del lotto Praia-Tarsia a favore di un tracciato che segue la costa, interviene la senatrice della Lega: «Quel che serve è arrivare da Roma allo Stretto in tre ore, per poi collegarsi al Ponte». E invita gli amministratori a un incontro
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«Leggo degli strali di alcuni sindaci calabresi nei confronti della decisione di Rfi di tagliare, dal progetto della nuova Alta velocità Roma-Reggio Calabria, il lotto Praia-Tarsia per procedere invece con la nuova ipotesi Praia-Paola, e mi sorprendo nel dover assistere, per l’ennesima volta, a una totale mancanza di conoscenza dei fatti, oltre che di lungimiranza e di un vero interesse per i calabresi e la Calabria. È grave che tutto questo arrivi da chi governa i territori». La senatrice della Lega Tilde Minasi risponde con una nota alle affermazioni dei sindaci di Cosenza e Corigliano-Rossano, Franz Caruso e Flavio Stasi, sulle ultime scelte, comunicate da RFI, in merito al futuro tracciato dell’Alta velocità in Calabria.
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«Il sindaco di Cosenza Caruso afferma addirittura che “in questo modo l’intera Calabria esce dall’alta velocità”. Ora – riferisce Minasi – Caruso dovrebbe sapere che una rete ad Alta velocità deve necessariamente razionalizzare le fermate lungo il tragitto e, soprattutto, deve percorrere tracciati che siano i più brevi possibile e i più rapidi possibile. Altrimenti non sarebbe un’alta velocità, cioè un’infrastruttura, come lui stesso dice, “strategica sia per rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno, ma anche per dare un senso alla realizzazione del ponte sullo Stretto”».
«Al di là delle difficoltà tecniche rilevate dagli addetti di Rfi, dunque – prosegue la senatrice del Carroccio – è chiaro ed evidente che un tracciato che, anziché correre lungo la direttrice più breve, quella sulla costa, accresca il percorso di decine di chilometri andando verso l’interno, oltre a costare il doppio, comporterebbe tempi di percorrenza molto più lunghi e dunque non sarebbe una vera Alta velocità. In quel caso sì che l’intera Calabria ne farebbe le spese. Altro che “vergognoso schiaffo alle popolazioni dello Ionio e dell’entroterra”, come afferma dal canto suo il sindaco Stasi.
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Secondo Minasi, ciò a cui dovrebbero puntare i cittadini e i loro rappresentanti «è la migliore infrastruttura possibile per arrivare da Roma allo Stretto in un tempo che si aggiri – si spera – attorno alle tre ore, per poi collegarsi al Ponte e dare finalmente attuazione al corridoio europeo scandinavo-mediterraneo. È chiaro che, da quella linea veloce, dovranno poi ramificarsi tutti i collegamenti altrettanto veloci verso le aree interne e verso la jonica, che è anch’essa tra le priorità del Governo e del ministro Salvini, come dimostrano gli investimenti per l’elettrificazione della rete ferrata e sulla statale 106, e questi collegamenti saranno certamente previsti, esattamente come il raddoppio della galleria Santomarco verso Cosenza. Peraltro – prosegue Minasi – ci sono studi universitari che mostrano come quest’ultima conformazione della rete sarebbe più breve e anche verso il capoluogo bruzio, rispetto a una ferrovia che simulasse un’alta velocità verso la città, che peraltro costerebbe».
Alla senatrice della Lega non va nemmeno giù l'affermazione di Caruso, il quale ha riferito di avere il dubbio che «il progetto sia stato accantonato per distrarre le somme del Pnrr destinate alla tratta Praia a Mare-Tarsia in favore del ponte sullo Stretto». Risponde Minasi: «Non devo essere io a ricordargli che i fondi Pnrr non possono essere usati per il Ponte, dunque quanto afferma è totalmente fuorviante e serve solo a creare confusione e disinformazione e a strumentalizzare politicamente la vicenda. Chiedo a lui e a tutti i sindaci del territorio a spogliarsi da sciocchi e miopi campanilismi, qui è davvero in gioco il futuro della nostra regione».
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«È una sfida che abbiamo l’occasione di cogliere e vincere adesso, per decidere, appunto, come sarà la Calabria di domani: una terra finalmente all’avanguardia, raggiungibile e percorribile in pochissime ore, come le altre regioni d’Italia ormai collegate tra loro dall’Alta velocità, o una terra che potrà magari vantare una linea ferroviaria che tocca tutte le località, ma che non porta sviluppo e investimenti, causa eccessiva lentezza negli spostamenti? L’“occasione persa che condanna la Calabria all'isolamento” si avrebbe solo in quest’ultimo caso, cioè procedendo sul tragitto ferroviario che i sindaci Caruso e Stasi difendono. Dunque invito loro e tutti gli altri amministratori interessati a incontrarci. Sono disponibile – conclude Minasi – a un confronto in cui potrò spiegare, a chi non è ancora molto informato o non ha ancora ben capito, quali siano le scelte giudicate più convenienti per tutta la Calabria e che porteranno nuova linfa anche ai loro territori».