Sembrava un termine dimenticato, per certi aspetti anacronistico. Invece, a Serra San Bruno la Festa dell’Unità si fa ancora. Ad organizzarla l’onorevole Bruno Censore che in apertura ha tenuto a sottolineare come la politica si faccia de visu, nelle piazze, nelle strade, e non sui social come l’andazzo di oggi sembra suggerire. E quello che si è palesato è un partito tutt’altro che morto e che sotto cenere cova fuoco. Il fuoco della rivalsa, di un nuovo e più concreto contatto con i cittadini, anche se questo significa mettere in discussione l’operato di Oliverio.

 

«Qui stasera non vuole essere presente il fronte del no a Oliverio – ha chiarito Censore - ma non possiamo nemmeno come gli struzzi nascondere la testa sotto la sabbia. Il governatore ha fatto cose positive ma su molte altre dai territori non ha avuto alcuna risposta positiva».

 

Il deputato uscente ha poi ricordato la sua volontà di candidarsi alla segreteria regionale del partito «non per avere una poltrona ma per dare un contributo alla politica». Senza peli sulla lingua l’autosospeso consigliere regionale Guccione che ha spiegato che da tre anni il gruppo del Pd in consiglio non viene convocato dal presidente e che è più che mai urgente arrivare ad una nuova alleanza e ragionare in quest’ottica altrimenti le prossime elezioni regionali si potranno ritenere perse sin da ora. Uno scossone è quello che secondo il consigliere ci vorrebbe, mettendo ad esempio subito in campo dieci punti attorno a cui organizzarela nuova compagine.

 

Per Enzo Ciconte, anche lui autosospesosi dal gruppo, «Oliverio è un uomo solo al comando». «Non c’è collegialità in quella giunta – ha aggiunto – è necessario che il governatore si faccia un bagno di umiltà».

 

Presenti all’incontro anche l’ex deputato Nicodemo Oliverio, il segretario della Federazione di Vibo Enzo Insardà, l’onorevole Pino Soriero, il consigliere Michele Mirabello, il capogruppo Pd dell’assise di Vibo Giovanni Russo, il segretario cittadino di Serra San Bruno Paolo Reitano, il sindaco Luigi Tassone. Una riflessione a tutto tondo quella avviata che ha coinvolto anche le donne dell’amministrazione comunale e del partito che hanno preso la parola invitando a sostenere la legge sulla doppia preferenza di genere e raccogliendo il pieno sostegno dei presenti.