Tra ironia tagliente e sberleffo rovente, gli ospiti di Antonella Grippo riflettono sulla prossima tornata elettorale che riguarderà anche la Calabria e sull’apatia generale del Paese
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Nella nuova puntata di Perfidia in onda su LaC Tv (rivedi qui), si prende a prestito una canzone di Zucchero Fornaciari per mettere la politica sulla graticola ardente e, una volta tanto, oltraggiare il Diavolo che di questa trasmissione è l'incontrastato maestro cerimoniere, interclassista e - a suo modo - democratico. D'altronde, il Venerdì Santo non puoi certo profanare gli altari... e allora quale cosa migliore la derisione di sua maestà Satana? L'argomento che viene servito è il classico gioco delle poltrone bruciacchiato, insipido ed arricchito da un contorno di astensione record. Tra ironia tagliente e sberleffo rovente, gli ospiti riflettono sulla prossima tornata elettorale - che riguarderà anche la Calabria - e sull’apatia generale del Paese Reale. Senza dimenticare di mantenere un occhio sempre desto verso quello che succede dalle parti della Casa Bianca, potenzialmente in grado di influire sulle scelte di casa nostra...
Antonella Grippo fa gli onori di casa e riceve in studio: la parlamentare Simona Loizzo (Lega), Doris Lo Moro (candidata sindaco per il centrosinistra a Lamezia), il pentastellato Riccardo Tucci, Emanuele Ionà (Forza Italia), Augusto Bassi (editorialista di Visione) e l'opinionista Raffaele Florio. Coi contributi video di Francesco Boccia (Pd), Carlo Calenda (leader di Azione) e dell'ex premier 5 Stelle Giuseppe Conte.
Tutti contro tutti, azz...
In par condicio elettorale il melting pot delle opinioni creare il consueto mélange di posizioni, perfetto per chi ama una visione composita dell'attualità. Se per la leghista sovranista Loizzo la sortita a stelle e strisce della Meloni è stato «un grandissimo risultato, un successo assoluto, condiviso dalla Lega che è parte della maggioranza», paragonandola alla forza di Craxi nei suoi colloqui americani, Tucci è di tutt'altro avviso. Il pentastellato si chiede perché, se non ci sono soldi per nulla l'Italia abbia sottoscritto, durante questa visita nella “terra delle opportunità”, un aumento della spesa per armi di 10 miliardi entro la fine di quest'anno, altri 10 di investimenti in loco da parte delle aziende italiane, senza contare l'aumento di spesa sul gas liquido.
Successone o spese folli? Ionà applaude il tentativo di arginare The Donald per conto dell'Europa (anche se non formalmente autorizzata) mentre la Lo Moro, garbatamente, si limita a sottolineare lo status dell'attuale centrodestra, «chiuso in sé stesso, con una politica estera estemporanea». Insomma... per lei Bettino era un'altra cosa, erano altri tempi. Gli fa eco Tucci, rimarcando come la Meloni «in base a chi comanda si adegua, prima era pro Biden e oggi pro Trump». Ionà riassume la posizione di Forza Italia sulle presunte crepe all'interno del governo, rivendicando il suo ruolo di «punto di equilibrio all'interno della coalizione, il cuscinetto che prende i cazzotti ma che dialoga storicamente con gli Usa».
E se la candidata sindaco a Lamezia si dichiara allarmata per un Trump che dichiara di voler fare grande l'Europa... la Lega – per voce della parlamentare Loizzo – riafferma con orgoglio il primato del suo partito come trumpisti della prima ora. Azz... sbotta il compianto cantautore e cabarettista Federico Salvatore, in un trionfo di sintesi che in tre lettere racchiude un significato ampio o profondo.
Il talk che ti accende. O ti spegne
Perfidia torna e lo fa con il fuoco sacro della satira (e con un estintore a portata di mano). La nuova puntata gira attorno ad una domanda che sa più di provocazione che di analisi:
ma la politica è in grado di appassionare ancora qualcuno o è solo come un'inutile vecchia lampadina fulminata che pende tristemente dal soffitto?Il titolo della puntata è, come di consueto, tutto un programma: ironico, divertente e con quel retrogusto agro che solo Perfidia sa dare, nel constatare l'annientamento del clamore della partecipazione civile. Un cavolo, appunto: l’unica cosa che sembra animarsi davvero, in mezzo a un panorama politico che pare uscito da una sitcom anni ’90, senza – però – le risate pre-registrate.
Il partito più forte? Quello del... “resto a casa”
Dati alla mano (e sarcasmo pronto all’uso), il talk analizza una verità sotto gli occhi di tutti: gli italiani non credono più nella politica. E se gli aventi diritto al voto non si presentano più alle urne, non è solo colpa del tempo o della pigrizia da divano. È che nei cuori non si accende davvero più nulla. Né passione, né rabbia. Solo disillusione. Le amministrative di giugno in Calabria saranno un banco di prova: si voterà in diverse città importanti, e la domanda è chiara: torneremo a crederci almeno un po’? Oppure continueremo a consegnare il nostro destino a chi urla di più su TikTok?
Sindaci, santi e navigatori… ma chi li vota?
Perfidia non risparmia niente e nessuno: candidati sindaci, coalizioni a volte raccogliticce, slogan da discount della retorica, professionisti del trasformismo. Si ride, sì. Ma è quella risata amara di chi sa che, alla fine, la vera campagna elettorale si fa a colpi di like, meme e “ce lo chiede l’Europa”.
Intanto, a Washington…
Mentre in Calabria ci si interroga se andare a votare o restare in spiaggia, a Washington succede di tutto. Ma proprio tutto. La geopolitica mondiale bussa, e noi rispondiamo con la testa sotto la sabbia. Perfidia invita ad una riflessione che sa di schiaffo e carezza: il mondo corre, l’Italia sonnecchia? E la Calabria? Forse si sveglia, forse no. Ma almeno, per una sera, ci si ride sopra. Come sosteneva quel tale... una risata ci seppellirà. Nessuno escluso.