L’attore nelle dichiarazioni appare preoccupato di prendere le distanze dal male incarnato dal dittatore: forse troppo
Tutti gli articoli di Opinioni
PHOTO
Ho letto con grande attenzione le dichiarazioni dell’attore Luca Marinelli che interpreta Benito Mussolini nella serie Sky "M - Il Figlio del Secolo”.
"L’interpretare Benito Mussolini è stato emotivamente complesso. È un personaggio reale, che ha rovinato un Paese. È stato un periodo terribile, in cui la gente è stata privata dei sogni e della libertà. Interpretare Mussolini è stato devastante, ha rovinato un Paese”.
L’attore, protagonista della nuova fiction Sky tratta dall'omonimo romanzo bestseller del Premio Strega Antonio Scurati, ha aggiunto: "Interpretare Benito Mussolini è come aver visto la persona che non vuoi essere. Un viaggio artistico meraviglioso, umanamente ed eticamente per me devastante". "Perché Mussolini è ancora affascinante per qualcuno? Non lo so, perché per me non lo è mai stato. È una storia accaduta 100 anni fa - ha continuato Marinelli - che uno avrebbe dovuto apprendere, digerire, e tirar fuori un punto di vista sia come persona che come Paese ma non ci siamo ancora riusciti. Se qualcuno si mettesse veramente a capire cos’è il fascismo non potrebbe mai diventare fascista oggi".
Al netto del pensiero dell’attore che rispetto pur in alcune parti, per me non condivisibile, non capisco perché un attore che interpreta personaggi ogni volta con ruoli diversi si debba, in questo caso, giustificare perché sia Mussolini nella serie tv.
La paura che qualcuno possa pensare che sia diventato Mussolini in carne e ossa sta portando l’attore Luca Marinelli, a mio avviso, a esprimere una serie di luoghi comuni, frasi così politicamente corrette da far diventare a volte patetica la decisione di perseverare in questa spiegazione.
Sei un attore, fai l’attore anzi se dai l’impressione di essere veramente Mussolini nella serie che interpreti vuol dire che sei stato bravissimo.
Il sogno di tutti gli attori è di sembrare e immedesimarsi nel personaggio che si interpreta.
Allora perché in questo caso l’attore sembra quasi impaurito di sembrare un fascista.
Ma è mai possibile che nel 2025 si debba ancora parlare del fascismo in questo modo? Possibile che non si riesca a chiudere con un periodo storico italiano con serenità e smetterla di gridare a ogni piè sospinto che in Italia c’è il pericolo fascista.
Io questo pericolo non lo vedo neppure quando dei nostalgici si mettono alzare un braccio.
Il fascismo è un periodo complesso e non mi pare che oggi possiamo pensare minimamente che si sia un fascismo imperversante.
Ci sono atteggiamenti, nostalgie che a volte sono anche patetiche ma da qui a dire che siamo un popolo di fascisti anche meno.
Per un attore interpretare Mussolini o un terrorista o qualsiasi altro personaggio è lo stesso, tanto deve recitare quindi mi dispiace onestamente che l’attore stia contribuendo solo a esacerbare gli animi con tanto turbamento invece di dire semplicemente: sono un bravo attore perché sto interpretando Mussolini benissimo.