È stato pubblicato da qualche giorno il Regional Innovation Scoreboard 2021 della Commissione Europea che mette a confronto la performance innovativa delle 240 regioni europee.

Sulla base dell’indice sintetico dei 21 indicatori considerati, le 240 regioni europee vengono classificate in quattro diversi gruppi di performance: 38 regioni “leader” dell’innovazione (performance >125% alla media europea), 67 “forti” innovatori (100–125%), 68 “moderati” innovatori (70–100%) e 67 “emergenti” innovatori (<70%).

In generale l’incide sintetico di performance è in crescita segnando un + 12,5%, con una dinamica positiva diffusa a tutti i Paesi (l’Italia è uno dei paesi a maggior tasso di crescita, intorno al +25%) e con una convergenza crescente nei differenziali di performance regionali.

Tuttavia la top 5 delle regioni più innovative vede in cima Stoccolma (Svezia), seguita da Etela-Suomi (Finlandia), Oberbayern (Germania), Hovedstaden (Danimarca), Zurigo (Svizzera).

L’Italia è un innovatore “moderato”, con quasi tutte le regioni in forte avanzamento rispetto al 2014, ma con differenze nei livelli di innovazione ancora elevati. La prima regione italiana è l’Emilia Romagna, seguita da Provincia Autonoma di Trento e Friuli Venezia Giulia. Nelle ultime posizioni troviamo la Calabria e Valle d’Aosta.

La Calabria si colloca al 174esimo posto, ma pur migliorando la sua performance rispetto alla precedente edizione del 2019 e guadagnando 24 posizioni, viene comunque declassata dalla Commissione Europea ed inserita tra le regioni “Emerging Innovator”. Questo è dovuto essenzialmente ad una crescita di innovazione relativamente più bassa rispetto alle altre regione europee ed a nuovi indicatori aggiuntivi che le fanno perdere l’etichetta di “Moderate Innovator” come ad esempio la Campania e la Puglia.

Una prima tabella che fornisce indicazioni interessanti è quella che mostra le differenze strutturali tra la Calabria (ITF6), l’Italia e l’Europa.

Ad esempio l’occupazione in agricoltura è sopra la media europea, ma l’occupazione nel settore manifatturiero è fortemente più bassa così come lo è il reddito pro capite che è circa il 50% al di sotto del resto d’Europa.

Ancora più interessante è invece il grafico che segue che mostra i punti di forza e di debolezza della Calabria in termini di innovazione comparati con l’Italia (linea arancione) e la media UE (linea blu).

Possiamo notare come ad esempio nel corso dell’ultimo anno i punti di forza sono stati nei processi di innovazione aziendale, nella vendita di prodotti innovativi e nella spesa non legata a Ricerca & Sviluppo, mentre i punti di debolezza sono legati proprio alla spesa in Ricerca & Sviluppo sia nel settore pubblico che privato, ma anche nell’impiego di specialisti dell’ICT e nel deposito di brevetti.

Indicazioni in controtendenza su quanto si era cominciato a fare nella precedente programmazione POR 2014/2020 fortemente orientata all’innovazione, ma che ha visto le sue direttrici snaturate negli ultimi anni.

Indicazioni che appaiono comunque utili nella definizione del nuovo POR Calabria 2021/2027 che potrebbe essere l’ultimo treno per la nostra regione.