Eravamo convinti che sarebbe stata una giornata storica, aspettavamo l'annunciata «svolta senza precedenti». Ma Meloni ieri in Calabria ha mostrato tutti i suoi limiti, perdendo l'occasione di scrivere una pagina di umanità e cambiamento
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Cinquecento militari, poliziotti e carabinieri. Tutti a Cutro in tenuta anti sommossa per i cinquecento calabresi che hanno atteso educatamente in piazza, accennando giusto una timida protesta con il tenero lancio di qualche peluche. Quanto sarà costato il teatrino di Cutro?
Avevamo sperato in una svolta. Eravamo convinti che sarebbe stata una giornata storica. Tutti aspettavano il ‘Decreto Cutro’ sull’immigrazione: "sarà una svolta senza precedenti". Non c’è stato nemmeno un cenno.
Hanno sì approvato un Decreto, ma è il decreto…nulla!
La ‘condottiera’ ha lanciato in un urlo la nuova parola d’ordine del governo: caccia agli scafisti. “Vi inseguiremo e vi prenderemo, delinquenti, ovunque voi siate”. Ed ecco pronti 30 anni di carcere. C’è mancato poco all’ergastolo.
Caccia agli scafisti. E il problema è chiuso, definitivamente sistemato. Li prenderanno anche se dovessero nascondersi a… San Marino. Ovunque!
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Salvini ha vinto (ha pure portato la cartella con la pratica del Ponte sullo Stretto: i lavori stanno per iniziare. Se ci fate caso si vede già spuntare il primo pilone); Piantedosi non ha speso una parola su quello che è successo a Steccato di Cutro. La Calabria ha perso. Quei 72 morti e le decine di dispersi in mare hanno perso. Tutti abbiamo perso.
La Meloni, pur sbagliando clamorosamente a non venire a Crotone non appena accaduta la tragedia, si era poi in qualche modo distinta. Ma ieri a Cutro ha dimostrato tutti i suoi limiti, perdendo l’occasione di scrivere una pagina di storia, di umanità, di cambiamento. Non ha, e non può avere, un approccio visionario a quella colossale questione che è la fuga dai paesi coinvolti nelle guerre, nelle tragedie, nella fame e nella disperazione.
Una questione che purtroppo caratterizzerà la storia di questo secolo. E l’Italia pagherà un prezzo altissimo. Ma tutto questo ‘io sono Giorgia’ non lo può sapere. Riuscendo giusto a inviare una lettera a Ursula Gertrud von der Leyen, nata Albrecht. Tutto qui.
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Il Decreto Cutro non è altro che un minestrone del già visto e assaggiato, senza null’altro.
È perfino mancato un omaggio alle salme ancora in attesa di sapere dove finiranno. Nessuno ha accennato a qualche secondo di silenzio.
L’unico silenzio in questa tragica vicenda è stato quello che ha urlato il Capo dello Stato quando è venuto a Crotone. Ma qui siamo su un altro pianeta. Dove certamente non vive Piantedosi. E nessun altro ministro.