Nella nuova fase storica che si aprirà con la fine della pandemia, l’Italia deve riscoprire e rimettere al centro il Mezzogiorno nella sua funzione di confine marittimo e mediterraneo dell’Europa.

Se non vogliamo essere semplicemente una succursale del carro franco-tedesco o un’appendice della Baviera, l’Italia deve riaffermare il suo ruolo geopolitico, culturale ed economico di frontiera marittima dell’Europa.

Per fare questo, serve una consapevolezza politica di tutto ciò e una ricentralizzazione dell’Italia verso il Sud”. Così il professore Ernesto Galli della Loggia intervenuto nei giorni scorsi al webinar promosso dalla casa editrice Rubbettino sul libro di Gianni Speranza “Una storia fuori dal Comune”.


Partendo dall’analisi del “caso Lamezia Terme” come una delle tante città dell’Italia di oggi, al centro del racconto di Speranza pubblicato da Rubbettino, la conversazione tra Galli della Loggia e l’ex primo cittadino ha toccato i temi del ruolo dei Comuni, le storture del sistema delle Regioni, l’assenza del Sud dal dibattito nazionale «uscito fuori dall’interesse del Paese e abbandonato a se stesso da oltre vent’anni» e una classe politica regionale incapace di far sentire a Roma la voce dei territori.


«Spesso si pensa che funzionino male solo le Regioni del Sud. Per ragioni diverse le regioni funzionano male ovunque – ha proseguito Della Loggia – . Il sistema regionale delineato dalla riforma del Titolo V ha fallito ovunque. Per questo occorre ritornare al sistema regionale disegnato dalla Carta Costituzionale. Di fronte al fallimento del sistema regionale, risalta il ruolo centrale dei Comuni come la vera cellula fondamentale di rappresentanza popolare, dove i cittadini toccano con mano direttamente i risultati dell’azione amministrativa. Un’esperienza positiva come quella di Lamezia dimostra come effettivamente un sindaco venga investito dai propri cittadini di una responsabilità enorme e come abbia la possibilità concretamente di realizzare delle cose a favore dei cittadini. Potrà fare bene o fare male e saranno i cittadini a valutarlo in maniera diretta. L’esperienza dei Comuni ci dà un’idea di come dovrebbe cambiare il sistema politico nazionale dando maggiore rilievo alla personalizzazione e ai poteri del presidente del Consiglio».


Concordano Gianni Speranza ed Ernesto Galli della Loggia sulla degenerazione di un sistema politico regionale in cui, secondo il docente universitario, «le regioni detengono importanti risorse che vengono spese secondo un sistema di amicizia politica e spartizione finalizzata a mantenere e ad accrescere il consenso. In base a ragioni che non appartengono alla sfera dell’interesse pubblico, ma a quelle dell’interesse privato. Una classe politica disposta a militare sotto tutte le bandiere. Quando i presidenti di regione escono dai loro confini regionali, invece, non riescono a far sentire la voce dei loro territori a Roma».


Sulla stessa linea, Speranza e Galli Della Loggia, anche sul ruolo del Sud nell’Italia dei prossimi anni e sulla consapevolezza che la forza dell’Italia è costituita dalla sua mediterraneità. Una mediterraneità che, per il sindaco che ha guidato per dieci anni il Comune di Lamezia, è plasticamente rappresentata dall’immagine che dal litorale lametino si contempla al tramonto nelle serate più chiare, quando all’orizzonte il fumo dell’Etna e dello Stromboli si uniscono formando una sorta di arco.