“Tirocini precari nell’amministrazione della Giustizia. Tutela del patrimonio professionale dei percettori di ammortizzatori e garanzie lavorative”. È questo il titolo dell’interrogazione rivolta alla neo nominata Giunta regionale. Sintesi della vicenda. Nel 2011 in virtù delle politiche regionali per percettori di ammortizzatori sono stati avviati specifici percorsi formativi. I tirocinianti hanno poi proseguito il loro percorso formativo, scandito da adeguati e puntuali approfondimenti. Nonostante la maturazione professionale, conquistata grazie a numerosi corsi (regionali e ministeriali), da qualche giorno i lavoratori hanno cessato la loro attività. E ciò benché l’Assise regionale avesse approvato, lo scorso 20 aprile, la mozione numero 14 che impegnava: “Presidente e giunta regionale, a sostenere in sede nazionale, nel confronto con il governo, la trasformazione del tirocinio formativo in contratto di lavoro con modalità da stabilirsi in tale concertazione, per garantire un’adeguata soluzione a tutti i lavoratori coinvolti”. L’evoluzione, però, smentisce le risultanze di tale mozione. E così molti tirocinianti, su scala regionale, hanno già cessato qualsiasi attività di lavoro. Tutto ciò, oltre ad essere fonte di immane disagio umano rischia di disperdere un patrimonio professionale di prim’ordine. I lavoratori impegnati in tale progettualità si ritrovano senza alcun impiego e con un futuro incerto e privo di qualsiasi prospettiva. Pertanto è stata interrogata la giunta per conoscere se intenda adottare appropriate iniziative normative e politiche volte ad assicurare, ai lavoratori interessati, continuità d’impiego. E per conoscere, altresì, quale percorso istituzionale intenda osservare per dare concreta attuazione alla menzionata mozione numero 14 e tutelare l’esperienza professionale e la posizione lavorativa dei “precari della Giustizia”.