«Basta sentir parlare, soprattutto gli amministratori pubblici, di volani (come se si dovesse sempre aspettare la manna dal cielo), di vocazioni (lasciamole ai santi) e di eccellenze (se poi le troviamo solo negli show cooking e latitano sistematicamente nella ristorazione e nelle strutture ricettive, come del resto nelle mense scolastiche e nella grande distribuzione). Il turismo, anzi i turismi, sono già disponibili e sono sotto i nostri occhi. Vanno soltanto letti, riconosciuti e costruiti. Con strategie precise e metodo unitario per tutti i territori. Senza confondere la pianificazione e gli investimenti in marketing territoriale (che rarissimi comuni calabresi mettono a bilancio) con gli eventi di intrattenimento sociale per i residenti e vacanzieri estivi che già stanziano in una destinazione (che rappresentano invece e purtroppo la fetta più importante di uno spreco milionario stagionale e senza alcun ritorno turistico)».

Definendo i Marcatori identitari distintivi il «sorriso della comunicazione turistica della Calabria dei prossimi anni», è quanto ha dichiarato Lenin Montesanto, program manager della Cabina di regia sui MID, intervistato sul progetto regionale di riscrittura della narrazione esperienziale della destinazione Calabria insieme a Giacomo Rinaudo, responsabile dei progetti di promozione turistica della Camera di Commercio Italiana di Nizza, all’attrice Annalisa Insardà ed a Pina Amarelli, alfiere del Made in Italy.

«Bisogna saper confrontarsi con altri termini e con altri metodi – ha continuato Montesanto – per far avviare il giro di boa della destinazione Calabria, differenziando e moltiplicando l’attrattività e le presenze tutto l’anno: selezione dei target, misurazione dei risultati, comparazione internazionale. Nasce da queste premesse e dalla constatazione del sostanziale insuccesso dei modelli di promozione prevalsi fino ad oggi, l’ambizioso e competitivo progetto regionale dei Marcatori Identitari Distintivi (MID), per la riscrittura della narrazione esperienziale della Calabria Straordinaria, quella inedita ed inesplorata, quella che – come ripete il Presidente Roberto Occhiuto – l’Italia non conosce e, quindi, l’unica da destagionalizzare e da internazionalizzare. La proposta finale di Mappatura dei MID è stata depositata ufficialmente a maggio alla Fondazione Calabria Film Commission».

«I MID sono fondamentali – ha spiegato Giacomo Rinaudo -. Da Urbino collegato a Raffaello a Bra terra d’origine di Slow Food e sede dell’Università delle Scienze Gastronomiche, dalla Rotonda a Mare di Senigallia al caso e metodo inverso che stiamo sperimentando per Pisa, famosissima per la sua Torre e come tale oggetto spesso di un turismo mordi e fuggi e che noi stiamo invece promuovendo per il Parco di San Rossore, residenza estiva del Presidente della Repubblica, senza dimenticare Tropea con la Cipolla Rossa. Nell’ambito del nostro progetto 10 comuni – ha aggiunto il responsabile della Camera di Commercio italo-francese – abbiamo la necessità di promuovere all’estero le destinazioni e lo facciamo attraverso i MID, perché generalizzare non serve assolutamente a nulla».

«Il fatto che si parli già così tanto dei MID in Calabria – ha sottolineato Annalisa Insardà – vuol dire che si sta andando verso una nuova narrazione della nostra regione, con un’idea geniale rispetto alla cui disseminazione mi sono candidata ad esserne interprete. In Calabria c’è tanta oicofobia, soprattutto inconsapevole ed i MID possono rappresentare un antidoto straordinario. Ai miei corregionali dico: fate della vostra calabresità una risorsa».

«Puntare sui MID – ha chiarito Pina Amarelli – è fondamentale, è una cosa che istintivamente noi abbiamo sempre fatto attraverso la nostra esperienza familiare ed imprenditoriale e con la liquirizia ionica divenuta ormai una delle icone della nostra regione nel mondo, un metodo vincente che ora la Regione Calabria attraverso l’intuizione di Lenin Montesanto sta facendo in maniera scientifica».