«Con la convocazione del consiglio regionale che determinerà la fine anticipata della legislatura, si avvia, di fatto, la campagna elettorale per la guida della Calabria. A dire il vero, come hanno fatto notare molti osservatori della stampa, è già partita la corsa al toto nomi per i possibili candidati presidente che si affronteranno a sostegno dei propri schieramenti nella campagna elettorale. L'auspicio è che per una volta la discussione, invece che partire dai nomi, trovi concretezza attraverso dei programmi per far uscire la Calabria dal baratro in cui si trova. E il riferimento, ovviamente, non è solo alle ormai terribili e quotidiane vicende legate alla sanità e al Covid-19 che invocano una guida forte e sicura per la regione». Così in una nota Orlandino Greco, segretario Federale di Idm.

«La prossima campagna elettorale dovrà infatti chiarire quali siano le posizioni degli schieramenti rispetto ad esempio alla gestione dei fondi europei, al Next Generation Eu, ai Fondi Strutturali, al Mes. Non vorrei che nella corsa alla ricerca dei candidati, si perdesse per strada l'obiettivo più importante: garantire una posizione forte per la Calabria ai tavoli nazionali di programmazione dei fondi europei. Ci sono miliardi di fondi per infrastrutture destinati al sud fermi su carta da anni. Libri dei sogni che per la Calabria e per il sud non hanno mai trovato concretezza. Strade, ponti, ospedali, scuole: tutto fermo. C'eè poi un tema lavoro, imprese e professionisti devastati dalla pandemia che non possono essere aiutati solo con semplici rinvii delle tasse, ma necessitano di importanti incentivi economici per le assunzioni, per gli investimenti, per l’accesso al credito. Bisognerà poi capire davvero, una volta per tutte, quale sia la posizione degli schieramenti in campo sulla gestione commissariale della sanità. Rispetto a questi, tutti, indiscriminatamente, appaiono da anni contrari, ma quegli stessi partiti che in Calabria alzano le barricate, a Roma prestano il fianco e favoriscono a nomine commissariali distanti anni luce dalla realtà calabrese. Occorre poi che la convergenza ritrovata tra i presidenti delle regioni del sud durante la gestione della pandemia, trovi nuova linfa nelle trattative romane, laddove si definiscono le strategie di sviluppo del paese e dove troppo spesso il sud e la Calabria sono stati ignorati».

 

«Si tratta di temi importanti, sui quali ognuno dovrà prendere posizione perchè sarà questo a costituire la discriminante tra gli schieramenti e non di certo la scelta dei nomi da candidare. E non c'è tempo da attendere, perchè mentre in Calabria si avvia una discussione sugli schieramenti politici, nelle altre regioni si stanno definendo i piani strategici e operativi per i prossimi decenni. Condivido in tal senso il pensiero di quanti in queste ultime ore stanno sostenendo la necessità di andare il prima possibile alle elezioni. La Calabria non ha tempo per lungaggini o sfilacciamenti di legislatura utili solo a preservare ruoli o posizioni di comodo. Un ultimo, ma importante appello a tutte le forze politiche: che per una volta sia la Calabria a decidere per la Calabria e non ci si trovi ancora una volta a dover discutere con marziani che nella nostra regione hanno trascorso al massimo un weekend di fine luglio. Dimostriamo sin da ora autonomia ed autorevolezza, doti che saranno indispensabili quando ci sarà poi da governare e confrontarsi sui diversi livelli istituzionali. L'Italia del Meridione presenterà nelle prossime settimane il proprio programma per le elezioni regionali calabresi e su quello, esclusivamente su quello, avvierà una discussione con tutte le forze politiche che parteciperanno alla competizione elettorale».