L’ex commissario del Consorzio di bonifica della Calabria, Fabio Borrello, replica alle dichiarazioni del direttore generale del dipartimento agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione Giacomo Giovinazzo, secondo il quale «Borrello, avrebbe dovuto, in un rapporto di leale collaborazione con la struttura tecnica del Dipartimento Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione della Regione Calabria, concorrere, in considerazione del suo ruolo di alta responsabilità, alla costruzione dello Statuto del nascente Consorzio unico».

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«Il Direttore Generale del Dipartimento Agricoltura - scrive Borrello -, uomo per tutte le stagioni, imbraccia  lo scudo per difendere se stesso, cercando di impossessarsi del lavoro altrui. A certe latitudini questo accade di sovente! Il Direttore Giacomo Giovinazzo, in modo altisonante, comunica che provvederà a tutti gli adempimenti in pochi giorni, senza utilizzare gli atti fondamentali redatti sotto la mia gestione. Così lo Statuto, che voglio ribadire è stato inviato alla Regione Calabria l’8 novembre 2023 (se i Dipartimenti non si parlano questa non è colpa mia) prima assente, d’incanto riapparirà, ma a suo dire carente di elementi essenziali».

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«Le uniche differenze tra la versione originaria inviata e quella definitiva saranno le virgole, così - continua Borrello - , forse avverrà per il bilancio, la ricognizione del personale, delle opere etc. È proprio difficile avere una interlocuzione positiva con il Direttore Generale, che, asserragliato nel suo “fortino” invece di un passaggio di consegne, ha preferito ottenere gli atti, mai richiesti prima, previsti dalla L.R. 39/2023, solo ora  a mezzo stampa. Atti redatti, sotto la mia “alta responsabilità” esercitata lealmente, dai gruppi di lavoro incaricati della redazione, per poi affermare che il sottoscritto non ha mai provveduto alla trasmissione. Certo che se questi atti, che lui produrrà, ricalcheranno quelli in possesso del sottoscritto, allora anche in questo caso si assisterebbe ad un altro miracolo calabrese. Inutile dire che sapevo bene, già prima di assumere l’incarico di Commissario del Consorzio di Bonifica della Calabria, che non avrei ottenuto ringraziamenti per l’incessante lavoro svolto in soli tre mesi, stupendi ed entusiasmanti, affrontati con determinazione e testardaggine. Mai, dico mai, mi sarei aspettato di essere tacciato da inadempiente. Il mio unico obiettivo è stato di assolvere al superiore interesse degli agricoltori calabresi, anche a Roma nelle interlocuzioni con i Ministeri, per non perdere neppure un euro di progetti».

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«È bene che si sappia - si legge in conclusione della nota -, che l’ho fatto spesso in solitudine e senza supporto alcuno, da parte di chi ora vuole prendersi tutti i meriti, giustificando così la paura del fallimento. Passare per agnello da sacrificare questo non posso assolutamente consentirlo a nessuno! Per quanto mi riguarda le mie risposte finiscono qui, non sottraendomi comunque ad ogni confronto pubblico».