Il primo ambasciatore del progetto regionale si complimenta con Occhiuto e Orsomarso per «la strategia, i contenuti ed i metodi di coinvolgimento che hanno scandito il successo senza precedenti di Turismi in Calabria – Stati Generali»
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«C’è un’attenzione turistica nazionale ed internazionale sul cibo autentico, sano e identitario, anche e soprattutto su quello della nostra terra, che non può più essere sottovalutata, a nessun livello. Il viaggiatore contemporaneo, sempre meno stagionale e sempre più esigente sia in termini di qualità e varietà delle esperienze che di eco-sostenibilità, dovrà poter trovare una Calabria straordinaria anche nella ristorazione e nella ricettività, da gennaio a dicembre, dal mare all’entroterra. Bisogna farsi trovare più che preparati rispetto ad una tendenza, quella del turismo enogastronomico, che non soltanto è reale e misurata ma che risulta costantemente in crescita, addirittura con un incremento del 55% negli ultimi 4 anni».
È quanto dichiara l’agrichef Enzo Barbieri, primo ambasciatore del progetto regionale Calabria straordinaria, cogliendo anzi tutto l’occasione per complimentarsi con l’assessore regionale al turismo, al marketing territoriale ed alla mobilità Fausto Orsomarso e con il presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto per «la strategia, i contenuti ed i metodi di coinvolgimento che hanno scandito il successo senza precedenti di Turismi in Calabria – Stati Generali, la tre giorni di ascolto e confronto sulla costruzione del prossimo Piano turistico regionale svoltasi a Falerna».
«Ha fatto benissimo l’assessore Orsomarso – afferma Barbieri - a chiamare a raccolta, così come non era mai stato fatto prima, tutto il settore del turismo regionale per condividere sia un metodo di lavoro di squadra, sia un quadro finalmente chiaro, coerente ed unitario di obiettivi, strumenti e prospettive per il marketing territoriale e l’internazionalizzazione del brand e della destinazione Calabria, da scoprire e vivere 365 giorni l’anno».
«Un modello di partecipazione nella progettazione dei turismi – sottolinea – che ci auguriamo venga non solo ripetuto e rafforzato ma replicato ed emulato in altri ambiti; penso ad esempio a degli analoghi Stati generali della cucina autentica e identitaria di questa terra che deve essere sempre di più considerata valore aggiunto per l’esplosione del turismo esperienziale e per l’attrattività complessiva dei territori in tutte e quattro le stagioni».
«Il filone del gusto – aggiunge l’agrichef citando i risultati del Report sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021 curato da Roberta Garibaldi – destagionalizza e crea nuovi equilibri tra urbano e rurale. Le località di mare sono diventate la porta di accesso per partecipare ad esperienze enogastronomiche nell’entroterra, davanti alle città d’arte e alle destinazioni montane».
«Per gli hotel – solo per evidenziare uno dei dati emersi – un’offerta che valorizza i cibi tipici locali appare sempre più determinante e l’80% dei turisti enogastronomici (intervistati) si aspetta una prima colazione a base di prodotti del luogo. E la consapevolezza delle tematiche ambientali trasforma il turista enogastronomico in una sorta di stakeholder del luogo e/o dell’azienda virtuosa, che opera in armonia con il suo territorio e che si dimostra sempre più interessato a frequentare percorsi nelle aziende di produzione con informazioni utili sul benessere psicofisico».
«Tutte tendenze, esigenze e richieste che – scandisce l’ambasciatore di Calabria straordinaria – il settore della ristorazione e della ricettività deve essere in grado di intercettare con professionalità e con sensibilità tali da trasmettere all’ospite la percezione della vacanza trascorsa nei nostri territori spesso inesplorati, inediti e arricchiti dalla presenza di marcatori identitari distintivi (Mid) come un’esperienza unica e irripetibile».
«C’è una rete di chef e protagonisti della ristorazione locale e regionale – conclude Barbieri – che è pronta a raccogliere la sfida di rafforzare l’impegno messo in campo con Calabria Straordinaria. L’obiettivo è quello di internazionalizzare anche la qualità e l’autenticità delle materie prime, dei piatti e delle esperienze enogastronomiche della nostra terra, come valore aggiunto di tutte le altre strategie turistiche».