L'ex assessore ha ancora una volta sollevato il problema della prolungata chiusura, a causa del crollo del controsoffitto avvenuto a inizio febbraio di quattro anni fa, della più alta sede istituzionale e di rappresentanza del capoluogo
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«Alcuni mesi orsono mi son posto un interrogativo circa il perdurare dei tempi lunghi per il ripristino dell'aula rossa, sede del Consiglio comunale di Catanzaro. A onore del vero la questione fu pure sollevata dal giornalista Danilo Colacino. Il punto è che sono infatti trascorsi alcuni anni dal crollo del soffitto e quindi di inagibilità della sala. Non è dato sapere ancora oggi il perché non si sia ancora provveduto al ripristino ovvero a che punto è l'iter per i lavori e che tempi si proliferano all'orizzonte». È quanto afferma in una nota Vito Bordino, ex assessore comunale di Catanzaro ed esponente di nCdu.
«Ricordo a tutti - scrive ancora Bordino - che la sala consiliare ha anche un significato di grande valenza simbolica in quanto massima sede di rappresentanza istituzionale cittadina e che racchiude quindi il prestigio e la dignità della Città. Voglio anche ricordare a me stesso e ai catanzaresi, e mi si consenta con un pizzico di orgoglio, che l'aula rossa è stata realizzata, così come è ora, nel finire degli anni 80 con sindaco Furriolo ed io da assessore alle Finanze, mi prodigai a trovare ed impegnare le risorse finanziarie occorrenti. Ricordo anche l'impegno del collega Consigliere di allora arch. Pino Casale che segui' e diresse gratuitamente i lavori. Quindi lascio immaginare quanto ci terrei a vederla ripristinata, oltre e sopratutto a vedere l'aula rossa ritornare ad essere quell'alto simbolo di rappresentanza della dignità e del prestigio del civico consesso e della città. Chi come me crede nelle istituzioni non può non condividere questo pensiero, espresso ad alta voce perché Catanzaro lo merita e questo per la nostra città non credo sia un aspetto marginale anche se non prioritario stante i tanti problemi sul tappeto ed il brutto periodo che si sta vivendo».
«Spero comunque - auspica lo stesso ex assessore comunale - che queste mie sollecitazioni siano lette ed ascoltate, che siano da stimolo e si dia quindi corso, senza ulteriori indugi e superando gli eventuali intoppi burocratici, ai lavori di ripristino. Concludo con la certezza che la nuova amministrazione comunale, con la guida di un sindaco cui riconosco un eloquente spessore politico e culturale e una vera sensibilità istituzionale, si porrà in modo risolutivo questa questione».