«Sulla vicenda dell’azienda unica Dulbecco si è registrata una decisa accelerazione da parte del centrodestra, anche in risposta alle numerose sollecitazioni che l’amministrazione comunale ha espresso nelle ultime settimane». Lo si legge in una nota diramata dal vicesindaco del comune di Catanzaro, Giusy Iemma, e dal capogruppo Pd in Consiglio, Fabio Celia che tornano sulla dichiarata inesistenza giuridica del policlinico universitario determinata dall'assenza del dpcm che ne attesi la nascita. 

«Per sgomberare il campo da ogni equivoco - proseguono -, abbiamo sempre detto che, quando si lavora nell’interesse della città, non si può che marciare uniti tutti dalla stessa parte al di là dei colori politici. Da cittadini, prima ancora che da amministratori, vogliamo ribadire che la questione non deve essere etichettata come una lotta di campanile. Rappresenta, piuttosto, la chiave di volta decisiva per garantire un futuro sostenibile e di qualità alla sanità del capoluogo e dell’area centrale della Calabria attraverso la creazione della più grande azienda da oltre 800 posti letto. Lo abbiamo detto più volte, qui in ballo ci sono la tutela della salute dei cittadini e la dignità di eccellenze professionali, che non possono essere messi a rischio da presunti dubbi di legittimità sulla procedura che ha portato all’integrazione delle aziende ospedaliere catanzaresi».

E ancora: «Nessuno può mettere in discussione il lavoro portato avanti per lunghi mesi dai componenti della commissione per mettere d’accordo Regione e Università, sebbene i fiumi di inchiostro spesi nell’ultimo periodo abbiano finito, più che altro, per generare caos e confusione sull’intero iter. In 35 anni l’azienda Mater Domini ha prodotto risultati, generando anche debiti, e ha fatto laureare tanti medici che oggi operano nelle aziende della Calabria.

Possibile che sia tutto illegittimo? - si chiedono Iemma e Celia - Si continua a non capire, piuttosto, perché non si sia richiesto a monte, e non alla scadenza dei termini per la firma dell’intesa, il documento governativo ritenuto necessario dal presidente Occhiuto. Anche dal fronte universitario si è detto che un nuovo Dpcm non sia indispensabile, ma se è questa la strada intrapresa, allora l’invito è quello di mettere la parola fine in tempi brevissimi.

Un documento in più lo si può produrre con un impegno di 24 ore, senza in alcun modo inficiare un lavoro che è stato sedimentato negli anni, a partire dai precedenti commissari ad acta, e ben assorbito anche dai diretti destinatari. In attesa di capire se la settimana che si apre sarà davvero decisiva, continueremo a mantenere alta la guardia, affinché sia assicurata al più presto l’istituzione della “Dulbecco” e salvaguardati bisogni e interessi del territorio regionale nel rispetto delle specifiche vocazioni».