Nelle ultime estati ormai l’anticiclone africano è diventato il protagonista anche sulla nostra Regione. Infatti durante la stagione i termometri difficilmente si mantengono al di sotto delle medie stagionali con valori dunque che superano di gran lunga i 30°C. Oltre a questo però esistite il disagio termico legato anche all’umidità relativa che in quel momento viene misurata. Ma cos’è di preciso questo disagio? Scopriamolo insieme.

Il disagio termico

Il disagio termico può essere percepito più o meno intenso a seconda del mix tra la temperatura reale, cioè quella che viene esattamente misurata dal termometro, e l’umidità relativa dell’aria. A parità di temperatura, più sale l’umidità e più il caldo diventa afoso.

Questo succede perché un’aria ricca di vapore acqueo impedisce l’evaporazione e quindi il corpo umano per potersi raffreddare attraverso la sudorazione, troverà difficoltà a trovare un raffrescamento.

La termoregolazione umana quindi dipende fortemente dal mix di temperature ed umidità e per questo sono noti due indici di misura del CALDO PERCEPITO e DEL DISAGIO per stress termico.

La tabella sopra riportata rappresenta la correlazione che abbiamo tra temperatura reale ed umidità nel determinare la temperatura percepita.

Un esempio lampante lo troviamo in una temperatura di +30°C del tutto normale in estate, la quale può diventare insopportabile se l’umidità supera il 60%.

Come detto però, oltre a questo, esiste un altro indice che descrive come il caldo percepito viene avvertito dalla popolazione e la tabelle verrà riportata in basso:

  • Tra 25 e 27 il discomfort comincia ad essere percepito da almeno metà delle persone.
  • Tra 28 e 29 tutti avvertono disagio ed in alcuni casi si possono verificare problematiche fisiche.
  • Tra 30 e 32 tutti avvertono un forte disagio.
  • Oltre i 32 i colpi di calore sono un rischio rilevante per la salute.