La Calabria è una terra di cultura millenaria, ricca di tradizioni che affondano le radici in epoche lontane. Alcune di queste usanze resistono al passare del tempo, altre sono scomparse, ma tutte raccontano una storia affascinante di comunità, fede e legame con il territorio. Scopriamo insieme alcune delle tradizioni più particolari, tra quelle ancora vive e quelle ormai dimenticate.

Il rito dei "vattienti" a Nocera Terinese

Uno dei rituali più singolari della Calabria è quello dei "vattienti" di Nocera Terinese, praticato durante la Settimana Santa. I "vattienti" sono uomini che, in segno di penitenza, si flagellano le gambe utilizzando un disco di sughero ricoperto di frammenti di vetro. Questo atto, intriso di spiritualità e devozione, simboleggia la sofferenza di Cristo e rappresenta una tradizione unica, sebbene oggetto di discussioni per la sua natura estrema.

Il 2 novembre

Le celebrazioni del 2 novembre: tra sacro e profano. In molte località calabresi, in particolare quelle più rurali, la Commemorazione dei Defunti del 2 novembre era accompagnata da rituali particolari. In alcune zone, era infatti usanza lasciare la tavola apparecchiata durante la notte tra il 1° e il 2 novembre, con cibi e bevande, per accogliere simbolicamente le anime dei defunti che si crede tornino in visita. Questo gesto, andato perduto a partire dal secondo dopoguerra, rappresentava un legame profondo con il mondo dei propri cari scomparsi e un’occasione per mantenere vive le memorie familiari

La secolare Naca di Catanzaro

Una tradizione carica di significato tutt'oggi più viva che mai è quella della Naca di Catanzaro, che si svolge durante la Domenica di Pasqua. Il cuore della celebrazione è una grande macchina processionale, la "Naca", ornata di fiori e simboli religiosi, che rappresenta l'incontro tra la Madonna e il Cristo risorto. La comunità partecipa con profonda devozione, in un mix di preghiera, canti e manifestazioni di gioia. Questa processione, che risale a secoli fa, è un esempio straordinario di come la fede possa unire e rafforzare il senso di appartenenza a una comunità.

Le processioni della Madonna della Grotta a Praia a Mare

Spostandoci sulla costa tirrenica, a Praia a Mare, troviamo una tradizione profondamente radicata nella cultura locale legata al culto della Madonna. La graziosa cittadina è conosciuta non solo per le sue bellezze naturali e per le ormai turisticamente famose pizze al taglio, ma anche per la tradizione legata al Santuario della Madonna della Grotta. Secondo la leggenda, un’icona della Madonna fu trasportata dal mare e miracolosamente trovò dimora in una grotta naturale. Ogni anno, dal 14 al 16 agosto, i fedeli celebrano questa tradizione con una processione solenne che porta l’effigie lungo le strade del paese fino al santuario. Un tempo, durante la processione, era comune vedere persone portare grossi sassi legati al collo come voto, un gesto di devozione estrema oggi caduto in disuso.

La bellezza di riscoprire le antiche tradizioni

Purtroppo, molte tradizioni calabresi sono andate perdute nel tempo. Riti legati al ciclo delle stagioni, come le feste per il raccolto o i rituali propiziatori per la pioggia, appartengono ormai a un passato lontano. Anche antiche tecniche artigianali, come la tessitura al telaio o la lavorazione del legno, sono sempre meno praticate dalle nuove generazioni. Tuttavia, esistono iniziative volte a recuperare queste tradizioni, attraverso laboratori culturali, festival e progetti di valorizzazione del territorio.

Un impegno per il futuro

Preservare e valorizzare il patrimonio culturale della Calabria è una sfida cruciale per mantenere vive le radici di questa terra. Coinvolgere i giovani, promuovere eventi locali e documentare le tradizioni ancora esistenti sono passi fondamentali per evitare che queste preziose testimonianze del passato vadano definitivamente perdute. Ogni rito, leggenda e usanza è un tassello di un mosaico unico, che merita di essere raccontato e celebrato.