Il Parco del Pollino è l'area protetta più estesa d'Italia, con vette che sfiorano quota 2.200 metri. Ed è sul Pollino che cresce il Tartufo Nero del Pollino, considerato un diamante dalle proprietà uniche, dall’aroma inconfondibile e molto delicato. Ne abbiamo parlato nel corso della prima puntata di Terra mia, il format condotto da Franco Laratta in onda domenica alle 12.

Lo sanno in pochi, ma la Calabria non è solo importante per la raccolta dei porcini che sono tra i più buoni d’Italia. In Calabria esiste un altro tesoro nascosto sottoterra, buonissimo e tutto da gustare: il tartufo. Saracena, in provincia di Cosenza, è entrata a far parte dell’Associazione Città del tartufo. E così, dopo tante titubanze e incertezze, il Tartufo Bianco del Pollino oggi viene considerato tra i più pregiati, probabilmente il più raro di tutti i tartufi. Questo anche grazie al profumo e al gusto inconfondibile che lo rendono unico.

Pollino terra di tartufi e tartufai. I primi movimenti in tal senso risalgono a circa trent’anni fa, da Castrovillari, Saracena e poi negli altri comuni posti ai piedi del Parco calabro-lucano. Inizialmente in pochi si sono interessati attivamente alla raccolta dei pregiati tuberi. Una pratica già estesa in altre aree della regione come le Serre e la Sila.

Molto ricercato il tartufo nero estivo, particolarmente raffinato. Grazie alla sua bontà viene particolarmente richiesto nelle cucine dei migliori ristoranti. Cresce in simbiosi con noccioli, faggi e querce. Lo si può trovare dal livello del mare fino gli oltre 1.000 metri di altitudine.

In Calabria si possono trovare 8 delle 9 specie di tartufo commestibili conosciute in tutta Italia. E si trovano anche le varietà più pregiate, che possiedono ottime proprietà organolettiche. Nulla quindi da invidiare ai celebratissimi tartufi del centro-nord.

Il punto di debolezza è che in Calabria i tartufi non sono mai stati valorizzati e diffusi come prodotto tipico.