VIDEO | L'iniziativa nasce dall'idea dell'architetto Chris Bangle e di sua moglie, che nel 2010 hanno dato vita alla prima opera. In quell’occasione ha preso forma la Big Bench Community Project: un gruppo di amici che concede gratuitamente il brevetto a chi desidera installarle
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Spesse volte nasce in noi adulti il desiderio di tornare bambini. Anche Giovanni Pascoli, uno dei più grandi poeti italiani del '900, nel suo famoso saggio "Il fanciullo" descrive il bambino che è dentro di noi: «Ma noi invecchiamo, e lui rimane giovane; nuovi desideri si risvegliano nei nostri occhi».
Oggi è possibile trasformare il sogno in realtà grazie anche all'iniziativa dell'architetto americano Chris Bangle e di sua moglie Catherine, che nel 2010 hanno dato vita alla prima grande panchina sul terreno della Borgata a Clavesana, in Piemonte, dove risiedono dal 2009. Proprio in quell’occasione è nata la Big Bench Community Project: un gruppo di amici che concede gratuitamente il brevetto a chi desidera installare una panchina gigante nel proprio territorio, collocandola in un punto panoramico.
L'idea della panchina fuori scala ha lo scopo di far ritornare bambino l'adulto, riscoprendo il paesaggio circostante da un altro punto di vista, con la consapevolezza di essere adulti; in più cerca anche di sostenere l'economia locale facendo riscoprire ai visitatori il luogo, le sue eccellenze artigianali e i vari percorsi naturalistici.
Anche in Calabria sono state installate già due panchine. La prima in provincia di Catanzaro, a San Pietro Apostolo. Lo scorso 12 agosto è stata inaugurata la seconda panchina gigante, a Longobucco, in provincia di Cosenza, grazie all'associazione Rarike Experience, guidata dal suo presidente Bina Palopoli, che oltre ad aderire al progetto della Big Bench Community Project, ha dato la possibilità di valorizzare l'artigianato locale, facendo costruire la panchina in loco: la struttura in ferro è stata affidata all'artista-fabbro Domenico Aurea; la seduta in legno al falegname Antonio Cruceli; della bacheca che raccoglie tutte le informazioni sull’opera si è occupato il falegname Giuseppe Cosenza.