Dal fascino di Le Castella ai boschi della Sila, e poi ancora i borghi di Civita e Tropea, le suggestioni di Pentedattilo e le bellezze custodite a Pizzo, Gerace, Paola e Fiumefreddo
Pasqua e Pasquetta in Calabria, dalle escursioni fuori porta ai borghi da favola: ecco le mete più belle
Pasqua e Pasquetta in Calabria, dalle escursioni fuori porta ai borghi da favola: ecco le mete più belle
Pasqua e Pasquetta in Calabria, dalle escursioni fuori porta ai borghi da favola: ecco le mete più belle
Pasqua e Pasquetta in Calabria, dalle escursioni fuori porta ai borghi da favola: ecco le mete più belle
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Pasqua e Pasquetta in Calabria, dalle escursioni fuori porta ai borghi da favola: ecco le mete più belle
Pasqua e Pasquetta in Calabria, dalle escursioni fuori porta ai borghi da favola: ecco le mete più belle
Pizzo Calabro è una delle località turistiche più rinomate in Calabria. Una grande terrazza panoramica, sempre più utilizzata come sfondo per le foto postate dai giovani sui social, affianca il castello aragonese in cui Giacchino Murat fu tenuto prigioniero e giustiziato. L’affaccio di Pizzo sul Tirreno cattura, all’ora del tramonto, l’attenzione dei tanti visitatori che godono della possibilità di veder scomparire il sole dietro il mare in un gioco di luci e nuvole a cui è difficile rapportarsi con indifferenza.
Nel centro storico, diverse botteghe e numerosi negozi si inseriscono armoniosamente nel contesto urbano. Tra varchi che si aprono nel cemento e vicoli che tagliano l’abitato, i passanti possono scorgere in lontananza le azzurre acque che bagnano la Costa degli Dei. Pizzo è anche nota per il gelato e per il suo inconfondibile tartufo. Le gelaterie del paese non dispensano soltanto un buon prodotto ma contribuiscono a rendere ancor più preziosa ed apprezzata una visita nel borgo incastonato nella provincia di Vibo Valentia.
Oltre al castello, al centro storico, al porticciolo turistico, alle lunghe spiagge, un'attenzione particolare merita la Chiesetta di Piedigrotta. Un piccolo edificio di culto scavato nella pietra arenaria nel XVII secolo da alcuni naufraghi e successivamente ampliato. Un luogo impreziosito da diverse sculture ricavate dalla roccia, collocato a pochi metri dalla riva del mare.
In Calabria l’incertezza regna spesso indisturbata. Ma la regione, tra le poche cose sicure, ne possiede una che raramente vien messa in discussione: Tropea non delude mai. Chi lascia la “Perla del Tirreno” dopo esserci stato in vacanza porta quasi sempre con sé un bagaglio di ricordi da custodire e di nostalgie da tenere a bada.
La cittadina del vibonese, vincitrice del concorso "Borgo dei borghi 2021", si presenta suddivisa in due parti: una superiore distesa su una roccia a picco sul mare e una, in basso, sul livello della spiaggia.
L'abitato storico, con molti palazzi nobiliari del XVIII e del XIX secolo, era un tempo cinto da mura e incastellato su un lato. Porte provviste di sistemi di difesa ne consentivano l'accesso.
Oggi Tropea è una delle mete turistiche italiane più conosciute al mondo. Il suo fascino, le sue acque cristalline, la singolare bellezza del centro storico inseriscono il borgo tra le località preferite dai visitatori provenienti da fuori Italia. Negli ultimi anni si è registrata un’importante azione di promozione territoriale tesa a destagionalizzare l’offerta turistica offrendo servizi e organizzando eventi per intercettare flussi turistici oltre il periodo estivo.
Simbolo della città è il caratteristico promontorio su cui sorge il santuario di Santa Maria dell'Isola. Da visitare inoltre sono la cattedrale di Maria Santissima di Romania e il museo diocesano.
Il suo nome deriva dal greco. E sta ad indicare la singolare forma a "cinque dita" della rupe del monte Calvario a cui il borgo è aggrappato. L’antico paese del reggino sorge a 320 metri sul livello del mare e fino al 1811 fu comune autonomo. Oggi Pentedattilo è una frazione di Melito Porto Salvo. Il centro storico venne abbandonato nel 1971 ma, poco più giù, vennero costruite nuove case da cui è possibile osservare il vecchio nucleo abitativo che pare avvolto da uno spettrale alone di mistero.
Sebbene ai giorni d'oggi sia considerato un paese fantasma tra i più suggestivi d'Italia, Pentedattilo nel periodo greco-romano esercitò un importante ruolo economico e militare grazie alla sua strategica posizione che permetteva un controllo delle vie che conducevano in Aspromonte.
Attraversare gli edifici scalcinati e quelli da poco restaurati del borgo, passare tra i muri che proteggono il vuoto delle stanze e le timide luci delle botteghe che si accendono nuovamente per accogliere i turisti, aiuta a comprendere che anche il passato può avere una seconda vita. Le cose belle, suggestive e affascinanti, seppur figlie di tempi remoti, possono ambire ad una rinascita, ad una resurrezione materiale che consente a ciò che appare esanime di essere riabilitato al presente.
Considerata la porta meridionale del Parco nazionale del Pollino, la comunità arbëreshë di Civita sorge a 450 metri suo livello del mare in provincia di Cosenza. Il borgo si caratterizza per una serie di elementi architettonici particolari e suggestivi. I comignoli di Civita, ad esempio, rappresentano un'attrattiva per il paese. Le loro forme, a tratti esuberanti e sproporzionate rispetto alle dimensioni della case, mescolano l'arte con l'architettura e la tradizione. Alzare gli occhi verso l’alto, intromettendo il proprio sguardo tra le tegole dei tetti, può riservare dunque stupore e sorpresa per via dei singolari comignoli e del loro aspetto.
Altro elemento peculiare del piccolo centro coricato ai piedi del Pollino è rappresentato dalle cosiddette case parlanti o case Kodra. Si tratta di abitazioni su cui sembrano immortalati, grazie anche alla disposizione di porte, finestre e caminetti, alcuni volti umani con tanto di occhi, naso e bocca.
Ad arricchire ulteriormente la comunità italo-albanese di Civita sono le tradizioni storiche, linguistiche e religiose ereditate dall'Albania e tuttora in circolo nella vita quotidiana del borgo.
Da non perdere inoltre, una volta giunti nella cittadina dell’alto cosentino, è il Ponte del Diavolo che, secondo la leggenda, venne edificato proprio dal principe degli inferi sopra il torrente Raganello.
L'aria fresca, il verde come colore predominante, un contatto più ravvicinato con la natura. La Sila catanzarese permette a chi decide di avventurarsi in essa di destreggiarsi in un quadro fatto di bellezze naturali, ricchezze paesaggistiche e diversità faunistiche.
Il Centro visita "Antonio Garcea", situato nel comune di Taverna in località Monaco, all’interno della Riserva naturale biogenetica “Poverella-Villaggio Mancuso”, è un giardino di biodiversità attraversato da sentieri che consentono ai visitatori di addentrarsi nel patrimonio boschivo e disporre, grazie ad opportune indicazioni ed iniziative, di una conoscenza più ampia e dettagliata dell'ambiente naturale circostante. Forte della sinergia tra l'ente Parco Nazionale della Sila e il reparto Carabinieri per la biodiversità di Catanzaro, il Centro “Garcea” si caratterizza per la capacità di stupire i turisti con le sue straordinarie peculiarità e di esercitare nello stesso tempo un prezioso ruolo didattico, conoscitivo ed educativo in materia ambientale. Il recinto dei daini, il suggestivo laghetto, la riproduzione del villaggio rurale dell'antica Sila, il teatro verde ed i musei tematici sono alcune delle attrattive presenti nell’area. Per fregare la noia c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Quello tra l'intera Calabria e la città di Paola è un legame profondo, antico, fortissimo. La cittadina che si affaccia sul mar Tirreno ha dato i natali nel 1416 a San Francesco da Paola, patrono della regione, e rappresenta una delle mete del turismo religioso più importanti nel sud Italia.
Fare un salto nel comune paolano e visitare il santuario che sorge a 178 metri sul livello del mare, dove sono custodite parte delle spoglie del santo, consente di andare incontro anzitutto a due cose: alla bellezza del luogo e alla storia emozionante della vita di Francesco.
La basilica antica, risalente al XVI secolo, si presenta con uno stile tardo rinascimentale. Al suo interno si trova la cappella barocca dove sono custodite le reliquie del patrono della Calabria. Il chiostro adiacente al santuario si caratterizza per un roseto e per le scene che, sulle pareti, ritraggono alcuni episodi legati all’esperienza terrena e ai miracoli di san Francesco da Paola. Nel 2000, accanto al vecchio edificio liturgico, è stata inaugurata una grande basilica moderna che permette la partecipazione di numerosi fedeli alle cerimonie religiose. Da ammirare in zona inoltre sono l'antico romitorio, il ponte del diavolo e la fonte della "cucchiarella".
Situata in provincia di Crotone, Le Castella, frazione del comune di Isola Capo Rizzuto, è una delle località più suggestive della regione. Il suo celebre castello domina un isolotto a cui si può accedere percorrendo una sottile striscia di terra, una sorta di passerella che consente ai visitatori di lasciare con la fantasia il presente alle spalle per viaggiare a ritroso nel tempo fino a perdersi in un’atmosfera antica, passata, in un’epoca lontana. La fortezza, edificata nel XV secolo, venne utilizzata come ricovero per i soldati intenti a difendere la costa dagli invasori di turno. Non ospitò, come in tanti continuano a credere, la nobiltà del luogo.
Gli scavi archeologici hanno fatto emergere un'importante sovrapposizione di differenti fasi edilizie della struttura che testimoniano il passaggio di varie epoche: normanna, sveva, bizantina, angioina e aragonese. Oltre che per la sua roccaforte, il borgo marinaro di Le Castella è noto per le sue spiagge sabbiose di vario colore e per le scogliere su cui sono tuttora visibili resti archeologici greco-romani.
Lungo la costa tirrenica cosentina, tra i comuni di Falconara Albanese e Longobardi, il borgo di Fiumefreddo Bruzio si inserisce nel territorio calabrese con una superficie di circa 30 km² .
La morfologia del paese si caratterizza per uno slancio non indifferente verso l'alto. Disteso indisturbato sul livello del mare, Fiumefreddo sembra subire una sorta di attrazione celeste che porta il comune a crescere in altezza fino a sfiorare i 1500 metri in una scalata che, dapprima improvvisa e poi graduale, dà modo ai residenti e ai turisti di godere di un panorama unico lungo la salita.
Il paese è una finestra aperta sul mar Tirreno. Da più terrazze panoramiche è possibile prestare lo sguardo alla contemplazione di tramonti capaci di mozzare il fiato. Il borgo, grazie anche alla presenza di importanti chiese e palazzi, è un piccolo gioiello da osservare e sui cui poter contare per piacevoli passeggiate ed escursioni all'aria aperta. Da visitare inoltre è il castello di Fiumefreddo Bruzio, anche conosciuto come castello della Valle.
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