La Villa Romana di Casignana, nel cuore della Locride, rappresenta uno dei siti archeologici di epoca romana più importanti in Italia. Può essere annoverata tra gli insediamenti stilisticamente più ricchi e artisticamente più raffinati finora scoperti. In un'area di quindici ettari, soltanto seimila metri quadri sono stati al momento interessati da attività di scavo. Al loro interno, è custodito il complesso di mosaici pavimentali d'epoca romana più esteso del Meridione. 

 

Nel corso di alcuni lavori finalizzati alla posa di un acquedotto a servizio del territorio, nel 1963 vennero alla luce una parte della Villa e preziosi pavimenti a mosaico. Una serie di ritrovamenti che spinse la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria ad avviare inizialmente l’esplorazione sistemica dell'impianto termale della struttura. Negli anni successivi, proseguirono la campagna di scavi e le operazioni di restauro dei mosaici, frutto del lavoro di maestranze e di materiali provenienti dall'Africa. Contraddistinti da una singolare bellezza e da una raffinatezza unica, i mosaici presentano raffigurazioni sia figurate che geometriche

 

Un aspetto importante che merita di essere evidenziato, secondo quanto riferito dall'ingegnere Antonio Crinò, è lo stato di conservazione del sistema di riscaldamento che consente di comprendere bene in che modo venivano riscaldati i vari ambienti, ad esempio il "calidarium" del complesso termale della struttura. Grazie ad alcune attività di ricerca e di studio effettuate, è stato possibile constatare che nell'area archeologica non insisteva una sola villa bensì un vero e proprio insediamento la cui storia si sviluppa dal I al VI secolo dopo Cristo

 

Nonostante le difficoltà che possono coinvolgere un piccolo comune come quello di Casignana, l'apertura del sito archeologico è assicurata quotidianamente. Studenti, turisti e ricercatori hanno così modo di destreggiarsi tra le ricchezze architettoniche e culturali che caratterizzano l'area. Nella speranza, manifestata anche dall'ingegnere Crinò, che possa essere avviato un lavoro sinergico tra i vari siti archeologici di epoca romana presenti sul territorio nell'intento di inaugurare un percorso di crescita e di rilancio per la Locride attraverso un potenziamento delle operazioni di turismo culturale.