La fortezza venne fatta edificare dal marchese Fabrizio Pignatelli su indicazione del viceré di Napoli Don Pedro di Toledo per rafforzare gli avamposti difensivi. Durante la seconda guerra mondiale fu usata come postazione antiaerea
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Una torre per avvistare e per difendersi. Una struttura pensata per tenere testa agli attacchi, alle minacce, alle offese del nemico. A guardare da lassù, dall'alto verso il basso, è più facile notare il pericolo e segnarlo prontamente. Pochi minuti possono bastare per mettere al riparo le cose che più contano. A Lamezia Terme, a pochi metri dalla costa tirrenica che con le sue acque accarezza la Calabria, il bastione di Malta, forte delle mura spesse che lo hanno reso capace di incassare finanche attacchi con arma da fuoco, mostra silenziosamente la sua orgogliosa imponenza agli occhi dei passanti.
La torre costiera sta lì dal 1550, costruita come baluardo contro gli assalti dei corsari barbareschi. Fu proprio in quel periodo che il viceré di Napoli Don Pedro di Toledo, seguendo le indicazioni dei reali di Spagna, ordinò di rafforzare gli avamposti a difesa della costa e così, per volere del marchese di Cerchiara Fabrizio Pignatelli, venne edificata la fortezza. L'edificio, la cui posizione risultava un tempo più vicina alla battigia mentre ora appare più distante per via della trasformazione del territorio e dei processi di sedimentazione, sorge a poca distanza da un'importante abbazia benedettina. C'è da aggiungere che il tratto di costa che va dal Savuto al Turrina, fascia in cui è situata la fortezza, ricadeva all'epoca sotto la giurisdizione dell'Ordine gerosolimitano dell'Abbazia di Sant'Eufemia detto dei "Cavalieri di Malta". Spettò proprio a questi ultimi procedere alla costruzione del Bastione e di altre numerosi torre dislocate lungo il litorale tirrenico.
Al suo interno la fortezza si caratterizza per una ripartizione in quatto ambienti di notevoli dimensioni mentre sulla terrazza sono presenti tre ambienti più piccoli. La struttura poggia su una base quadrata ed il portone d'ingresso della facciata est risulta impreziosito dallo stemma con scudo del Balì di Sant'Eufemia, Fra Signorino Gattinara. Fu solo per pochi anni che il Bastione potè adempiere alla funzione di avamposto militare. Dal 1638 in poi, nello specifico dal verificarsi di un terribile terremoto che determinò la quasi totale distruzione della vicina abbazia, si assistette ad un declino del Baliaggio dei Cavalieri di Malta e ad uno spopolamento dell'area. Il terremoto del 1783 non fece altro che compromettere ulteriormente la già precaria condizione dell'abbazia adiacente. Sotto il regno di Napoli, a seguito dell'imposizione di vendere i beni ecclesiastici, la fortezza divenne di proprietà privata. Da segnalare infine è l'impiego del Bastione di Malta durante la seconda guerra mondiale, ed esattamente nel 1943, come postazione antiaerea. Un ultimo utilizzo ai fini strategici prima di consegnare simbolicamente il forte al silenzio delle armi: da luogo da cui osservare l'esterno per difendersi a posto verso cui guardare per arrendersi alla quiete, alla testimonianza, alla memoria storica.