Brognaturo, Cardinale e San Sostene. È tra questi tre comuni, il primo della provincia di Vibo Valentia e gli altri due di Catanzaro, che il lago Lacina con le sue acque invade il territorio spezzando la monocromia del verde. Una distesa blu, situata a circa 980 metri di altitudine, che si allarga nella natura incontaminata dell'entroterra calabrese dentro cui sentieri sprovvisti di asfalto irrompono per attraversarla, consentendo agli amanti dell'avventura di conoscere più da vicino il patrimonio ambientale del circondario. 

 

Quello della Lacina è un invaso artificiale creato mediante lo sbarramento del torrente Alaco. Nello specifico, la diga che appare come un grande foglio in calcestruzzo tirato su per trattenere e governare le acque si presenta con un'altezza di 51,35 metri, uno sviluppo del coronamento di 178 metri ed un volume di 110.000 metri cubi. L'invaso, gestito dalla Sorical, è una tra le principali infrastrutture idrauliche della Calabria e rappresenta un'importante risorsa idrica per l'area centro-meridionale della regione, utilizzata per fornire l'approvvigionamento per 88 comuni.

 

Il bacino lacustre fa mostra di sé in mezzo al verde delle conifere. La sua area adiacente dispone di aree da pic-nic che consentono ai visitatori di trascorrere qualche ora di relax all'ombra degli alberi. Tutt'attorno sorgenti d'acqua e antichi ruderi, come quelli del Castello della Baronessa Scoppa, rendono ancor più suggestiva e misteriosa la zona che, grazie ad una serie di percorsi trekking, può essere esplorata dando modo di entrare in contatto con la ricchezza del territorio delle Serre calabresi, scrigno di bellezze naturali da cui è difficile staccarsi una volta conosciute. 

 

Secondo la tradizione, il nome Lacina deriva dalla presenza nell'omonima località di Brognaturo di un tempio greco, non più esistente, dedicato alla dea Hera Lacinia. L'area si caratterizza, oltre che per la sua umidità, per essere diventato l'habitat lacustre di numerose varietà di piante ed animali, comprese diverse specie di uccelli migratori. Particolarmente preziosa risulta la presenza di fitocenosi igrofile rare e di menyanthes trifoliata (trifoglio d'acqua).