Da Cosenza a Reggio, ci sono parchi e villaggi dove è possibile passare qualche giorno lontano dal caldo e dall'afa. Viaggio in alcuni dei luoghi più belli e meno conosciuti della Calabria
Fuga dal caldo rovente, ecco dove rifugiarsi in Calabria: le mete per un’estate all’insegna di relax e fresco
Fuga dal caldo rovente, ecco dove rifugiarsi in Calabria: le mete per un’estate all’insegna di relax e fresco
Fuga dal caldo rovente, ecco dove rifugiarsi in Calabria: le mete per un’estate all’insegna di relax e fresco
Fuga dal caldo rovente, ecco dove rifugiarsi in Calabria: le mete per un’estate all’insegna di relax e fresco
Fuga dal caldo rovente, ecco dove rifugiarsi in Calabria: le mete per un’estate all’insegna di relax e fresco
Fuga dal caldo rovente, ecco dove rifugiarsi in Calabria: le mete per un’estate all’insegna di relax e fresco
Fuga dal caldo rovente, ecco dove rifugiarsi in Calabria: le mete per un’estate all’insegna di relax e fresco
Partiamo dalla Sila Grande, meta prediletta dei calabresi del cosentino che vogliono passare del tempo lontano dall’afa. A fare da capofila con le sue temperature fresche troviamo il villaggio di Silvana Mansio, nel comune di Serra Pedace, in provincia di Cosenza, a quota 1.470 metri, al confine della pista di fondo di Carrumango di San Giovanni in Fiore, dove potrete trovare il fresco che cercate. Il suo bosco si estende per diversi chilometri quadrati, in cui spiccano delle baite in legno che ben si sposano con il contesto naturalistico. Sorto nella metà degli anni ’30 su volontà di Alessandro Vanotti, imprenditore di Varese, il villaggio è incluso nel Parco Nazionale della Sila, ed è raggiungibile percorrendo la provinciale che si stacca dalla superstrada Silana-crotonese. Si trovano qui anche la Nuova Silvanetta, un locale caratteristico con cucina a base di funghi e carne suina, e un parco giochi dedicato all’ideatore del villaggio, i cui figli hanno continuato ad a impegnarsi affinché il contesto naturale non venisse alterato. Una curiosità: nel 1949 proprio nel villaggio di Silvana Mansio fu girato in parte il film “Il lupo della Sila” interpretato da Amedeo Nazzari e Silvana Mangano.
Spostiamoci dalla Sila Grande alla Sila Piccola, in provincia di Catanzaro, dove a toglierci il problema del caldo asfissiante ci pensa Villaggio Buturo, tra i più antichi in Calabria, che custodisce nei suoi confini le cascate del Lupo, dei Lamponi e dei Faggi. La partenza è dalla caserma forestale di “Casa Giulia”, per andare verso l’interno della Riserva Naturale Biogenetica “Coturelle-Piccione”, nel comune di Albi. Da qui si snoderanno sentieri attrezzati circondati da grandissimi faggi e da torrenti, passando per un bosco con cerri, castagni, pini e pioppi. Seguendo le indicazioni raggiungerete la Cascata del Lupo, dei Lamponi e dei Faggi, quest’ultima presenta una pozza creata dalla cascata, che allontanerà letteralmente dal pensiero dal caldo.
Cambiamo parco dirigendoci questa volta verso il Parco Nazionale dell’Aspromonte, dove a 1000 metri d’altezza troviamo il laghetto di Zomaro, dal greco “acquitrinoso”, chiamato anche lago Crocco. Potrete iniziare il percorso verso vette dall’aria fresca da "Timpa della Donna", prendendo sentieri e strade sterrate. Sarete circondati da grandi faggete e boschi di conifere, nel cuore della natura che vi spingerà a godervi i momenti di calma e di aria pulita. Percorrendo poi anche per alcuni tratti il Sentiero del Brigante, arriverete al laghetto.
Andando più avanti raggiungerete la fonte Acqua Bianca, conosciuta come la migliore acqua dell'Aspromonte per via delle sue proprietà oligominerali e bassi residui fissi. Sosta quindi obbligata per riempire le borracce per poi ripartire, per raggiungere villaggio Zomaro, con il vicino Centro Visite del Parco. Da qui potrete anche proseguire passando vicino agli scavi archeologici che hanno portato alla scoperta di un fortino di epoca Magno-Greca, a cura dell'archeologo italoamericano Paolo Visonà. Per ritornare indietro non vi rimarrà che rifare di nuovo il percorso del Sentiero del Brigante, per tornare al punto di partenza dopo aver goduto finalmente di temperature più basse e piacevoli.
Esattamente dalla parte opposta si trova la Catasta, a Morano Calabro, sul pianoro di Campotenese, hub turistico culturale del Parco Nazionale del Pollino. La Catasta accoglie i visitatori con un’ampia struttura in legno dove si trova una biblioteca, una trattoria dove mangiare prodotti del Pollino, una bottega, e il centro informazioni in cui è presente l’associazione Guide Ufficiali del Parco.
Un progetto nato qualche anno fa da Manuela Laiacona, Giovanni Gagliardi, Donato Sabella e Sergio Senatore, che collaborano per la sua riuscita. Appena arrivati sentirete già l’aria più fresca del solito, e oltre che fermarvi per il pranzo qui, e scoprire un po’ di Pollino grazie alle esposizioni fotografiche presenti, potrete usufruire di varie attività: sono presenti infatti piste di pump track, noleggio bici, e tanti servizi per gli appassionati viaggiatori delle due ruote, che potranno anche percorrere la Ciclovia dei Parchi calabresi, coniugando così lo sport con la ricerca di aria fresca e pulita in uno scenario incredibile.
Siamo alle pendici di Monte Gaglione, in provincia di Crotone, a 1765 metri sul livello del mare, dove nasce il fiume Vergari, la cui vallata si trova presso il villaggio Fratta, nel cuore della Presila, compresa nel comune di Mesoraca. Lungo il suo corso il Vergari riceve le acque da tanti piccoli affluenti che ne aumentano la portata formando 20 salti e cascate, che in alcuni casi superano gli 8 metri di l’altezza e a cui si aggiungono veri e propri canyon. Incontrerete una vegetazione ricca e variegata, e potrete rifugiarvi qui tra gli alberi e le cascate, che vi permetteranno di non essere sopraffatti dal caldo. La sua particolare esposizione, unita alla vicinanza del mare, permette la presenza di vari microclimi creando così dei contesti naturali unici. Inoltre la variegatura di specie, che determina una elevata biodiversità, rende l’area particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico.
In alcune zone sono presenti banchi di granito rosa, come a Monte Giove, e banchi di calcare ed argille con formazioni calanchive mano a mano che ci si avvicina alla fascia costiera.
Andiamo nel comune di Mongiana, nel Parco Naturale Regionale delle Serre, in provincia di Vibo Valentia, dove tra le catene montuose e il bosco si trova il Parco Villa Vittoria, curato dal Reparto carabinieri Biodiversità di Mongiana.
All’entrata si trova un piccolo museo dove si possono vedere varie teche di animali impagliati e barattoli in vetro con le varie semenze, mentre un angolo è dedicato all’antico mestiere dei carbonai, nelle Serre ancora praticato da alcune famiglie che continuano l’antica tradizione. Sarete in mezzo alla natura, passeggiando tra i viali con tanti tipi di piante, che vi faranno sentire rigenerati e percorsi divisi per argomento: il percorso delle ortensie, delle piante velenose, degli alberi da frutto perduti, delle piante aromatiche, solo per fare alcuni esempi, e il percorso botanico, che conduce verso una piccola radura con grandi abeti e pini, dove ritrovare un po’ di frescura immersi nella natura.
Il Parco è dotato anche di un’area faunistica, ed è perfetto da visitare con i bambini.
Terminiamo il nostro tour delle tappe in Calabria da toccare per scappare dal caldo estivo tra i monti dell’Orsomarso, situati nella fascia più meridionale dell’Appennino lucano. La catena si trova ad una quota più bassa del Pollino, ma comprende delle cime abbastanza alte come le cime del Monte Palanuda a 1632 metri, del Monte Caramolo, a 1827 metri, attorno al quale si estende l’affascinante Piano di Novacco, del Cozzo del Pellegrino, a 1987 metri, e del Monte La Mula, a 1935 metri di altezza. Dalle loro pendici nasce il fiume Argentino, affluente del Lao, grazie al quale si crea una delle più selvagge valli appenniniche, fra alte cime e foreste, protetta dalla Riserva Naturale. Qui si trovano delle ampie faggete dove potrete rinfrescarvi ammirando la vegetazione che vi troverete intorno. Vari sono i percorsi tra i quali potrete scegliere per visitare l’area anche da alcuni paesi della Calabria. Dal Piano di Novacco al Monte Caramolo, con difficoltà escursionistica, oppure tramite un itinerario ad anello che riporta al punto di partenza attraverso gli altopiani di Caramolo, Scifariello, Campolongo, Ferrocinto, Tavolara e Piano di Vincenzo. Potrete scegliere anche di inoltrarvi nella Valle del fiume Argentino, una Riserva Naturale istituita nel 1987, ora all’interno del Parco, che ha al suo interno molte grotte di origine carsica e una fitta vegetazione. Il percorso è relativamente semplice e si può raggiungere la Cascata di Ficara., mentre i più esperti possono proseguire per le Gole del Fiume Argentino.
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