Borghi fantasma e opere costruite dal diavolo, un tour nel lato oscuro della nostra regione che per la notte più spaventosa dell'anno diventa ancora più affascinante
Calabria misteriosa: tra leggende e maledizioni ecco tutti i luoghi da visitare per chi ama il brivido
Calabria misteriosa: tra leggende e maledizioni ecco tutti i luoghi da visitare per chi ama il brivido
Calabria misteriosa: tra leggende e maledizioni ecco tutti i luoghi da visitare per chi ama il brivido
Calabria misteriosa: tra leggende e maledizioni ecco tutti i luoghi da visitare per chi ama il brivido
Calabria misteriosa: tra leggende e maledizioni ecco tutti i luoghi da visitare per chi ama il brivido
Calabria misteriosa: tra leggende e maledizioni ecco tutti i luoghi da visitare per chi ama il brivido
Calabria misteriosa: tra leggende e maledizioni ecco tutti i luoghi da visitare per chi ama il brivido
A Girifalco, comune della provincia di Catanzaro, la fontana Carlo Pacino espone la sua bellezza semplicemente mostrandosi. Ma c'è una leggenda che l'opera edificata nel 1663, per volontà del sindaco di cui oggi porta il nome, custodisce e conserva con sé. Una storia che chiama in causa persino il principe degli inferi. Si narra infatti che la fontana, conosciuta anche come "fontana del diavolo", sia stata realizzata proprio da quest'ultimo in una sola notte. La velocità con cui venne tirata su, secondo i contadini dell'epoca, non poteva essere riconducibile all'attività dell'uomo ma soltanto all'azione del demonio. Tuttavia, ad onor del vero, furono i maestri scalpellini locali a costruirla. Mentre alcune parti vennero realizzate successivamente, nel 1830. Il monumento è stato oggetto di un'importante azione di restauro nel 2019.
Leggenda vuole che anche dietro la costruzione del ponte sul torrente Raganello, nel territorio di Civita, ci sia lo zampino del diavolo. Secondo una leggenda infatti il ponte, costruito ad un’unica arcata, sarebbe il frutto di una richiesta avanzata da un proprietario terriero al demonio in cambio dell'anima del primo uomo che lo avesse attraversato. In una sola notte il principe degli inferi edificò l'attraversamento sul Raganello ed il pastore, per trarre in inganno il diavolo, fece in modo che fosse una pecora ad oltrepassarlo prima di chiunque altro. Resosi conto dell'inganno, il diavolo come pronta risposta provò a distruggere la struttura ma non ci riuscì in quanto fatta troppo bene.
Abbandonato da anni, il cimitero monumentale situato a San Pietro a Maida, nei pressi della Chiesetta dedicata alla Madonna nel Carmine, si presenta con un volto spettrale e misterioso. La natura selvaggia fodera con il suo manto verde i loculi in pietra disseminati nell'area rendendo ancora più cupo il posto.
Ai piedi della vicina Chiesetta sorge il centro urbano di San Pietro a Maida. Secondo la tradizione fu la Madonna, in passato, a fermare un brutto terremoto ed evitare così che la comunità venisse seppellita per sempre sotto il peso della montagna.
L'entroterra calabrese è scrigno di tesori paesaggistici, naturali e culturali meritevoli della giusta attenzione. Tra i tanti e suggestivi luoghi da visitare, la Riserva naturale delle Valli Cupe rappresenta una destinazione da non perdere per entrare in contatto con la natura.
In questa area è possibile ammirare una cascata che porta su di sé il peso di un nome spaventoso: Inferno. Come spesso accade, anche in questo caso l'appellativo nasce da una credenza popolare. Viste le sue caratteristiche e la sua conformazione, la cascata alta 27 metri forma una pozza d'acqua molto profonda. Da qui la convinzione che potesse arrivare fino all'inferno.
Di Ponti del Diavolo è piena la Calabria. Per un motivo o per un altro il passaggio da una parte all'altra di un torrente o di un fiume porta spesso il nome del principe degli inferi. Anche a Magisano, nella provincia di Catanzaro, è possibile osservare un ponte con tale appellativo. Ma c'è un altro dettaglio che rende ancora più particolare il ponte di Magisano la cui costruzione, seconda la leggenda, è ascrivibile per l'appunto al diavolo. L'attraversamento è anche conosciuto come Ponte della Preneta. Le Prenete sono esseri simili alle streghe e la loro presenza, secondo antiche leggende, teneva a debita distanza le persone dai luoghi da loro frequentati.
Siamo in provincia di Cosenza, nel territorio del comune di Papasidero, al confine tra Calabria e Basilicata. Nel piccolo centro di Arena, nel cuore del Pollino, non è rimasto più nessuno. La vita sociale della frazione si è interrotta il 21 marzo del 1982 quando un terremoto ha fatto scappare via i residenti. Quello che oggi rimane di Avena è un borgo svuotato, esanime, fatto di case abbandonate e silenzi ingombranti. Secondo attendibili fonti storiche la fondazione di Arena risale all'anno 1000 circa.
È uno dei borghi più suggestivi del territorio calabrese. Pentedattilo, nel Reggino, sembra sollevarsi da terra grazie all'imponenza e alla forza di cinque dita rocciose sbucate dalle profondità del pianeta. Da colonia calcidese nel 640 a. C divenne un fiorente centro economico e dopo ancora un avamposto militare. Fu soggetta in seguito alla dominazione bizantina, normanna e degli Alberti. Un borgo che, dopo il terremoto del 1783, conobbe lo spopolamento. Ad attraversare le vie del centro disabitato per tanto tempo fu soltanto il vento. Negli ultimi anni Pentedattilo ha tuttavia riacceso le sue luci. Turisti da ogni parte del mondo raggiungono il borgo attratti dalla sua singolare e spettrale bellezza.
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