Il sisma di magnitudo 6.8 ha colpito la provincia orientale di Elazig. Più di 400 squadre di soccorso sono a lavoro in queste ore per salvare le persone rimaste bloccate sotto le macerie
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Un potente terremoto di magnitudo 6.8 ha colpito ieri sera la provincia orientale turca di Elazig, uccidendo almeno 20 persone, causando il crollo di edifici e facendo fuggire in strada i residenti in preda al panico.
Lo fa sapere l'agenzia governativa per la Protezione civile, secondo la quale oltre 550 persone sono rimaste ferite. «I soccorritori stanno cercando di estrarre almeno 30 persone bloccate sotto le macerie degli edifici crollati a Elazig», ha detto il ministro degli Interni Suleyman Soylu.
L’epicento a Sivrice
L'agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze del governo turco (Afad) ha detto che il terremoto ha colpito Sivrice intorno alle 20.55 (18,55 in Italia). Il Servizio geologico degli Stati Uniti ha valutato la sua magnitudo a 6,7, con una profondità di 10 chilometri (circa sei miglia).
I danni più ingenti riguardano la città di Elazig, situata in prossimità dell'epicentro e a circa 550 chilometri a est della capitale Ankara. La Reuters ha spiegato che l'epicentro si trova in una zona relativamente remota, fattore che ha reso più difficoltoso e lungo la preparazione dei soccorsi. La tv Trt ha mostrato le forze dell'ordine impegnate tra le macerie in cerca di sopravvissuti. La scossa è stata avvertita anche in Libano, in Siria e in Iran.
Le scosse di assestamento
La televisione turca ha mostrato immagini di persone bloccate in appartamenti che si precipitavano fuori in preda al panico, così come un incendio sul tetto di un edificio. La Turchia si trova su grandi linee di faglia ed è soggetta a frequenti terremoti.
L'Afad ha riferito che dopo il terremoto di oggi sono state registrate 30 scosse di assestamento, di cui una di magnitudo 6,5, aggiungendo che più di 400 squadre di soccorso sono state inviate nella regione. Palazzetti dello sport, scuole e biblioteche sono stati subito adibiti a centri di accoglienza per le persone fuggite dalle loro case.