L'incidente sul lavoro si è verificato in contrada Ranchibilotto, una strada provinciale nei pressi del paese che collega Salemi al capoluogo di provincia siciliano
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Un operaio che stava lavorando in una pala eolica nel territorio di Salemi è precipitato da 112 metri ed è morto. L'uomo è caduto all'interno della struttura. I vigili del fuoco stanno recuperando il corpo. Si sta aspettando l'arrivo del medico legale e del magistrato di turno. Sul posto stanno intervenendo i vigili del fuoco e i carabinieri che indagano.
L'incidente sul lavoro si è verificato in contrada Ranchibilotto, una strada provinciale nei pressi del paese che collega Salemi a Trapani. Si tratta di un cantiere di nuova installazione di pale eoliche, il parco eolico 'Erg 69'. L'incidente sul lavoro avvenuto al palo numero 3. L'uomo era dipendente della ditta 'Ivpc service srl' di Napoli, ditta che operava in sub-appalto per il montaggio meccanico.
La vittima si chiamava Giovanni Carpinelli, aveva 33 anni ed era originario di Benevento. L'intervento di recupero del corpo da parte dei Vigili del fuoco si presenta difficoltoso perché il corpo dopo la caduta si fermato a un'altezza di circa 48 metri.
Carpinelli, sottolinea il segretario dei metalmeccanici della Fiom siciliana Francesco Foti, «lavorava in una ditta in subappalto per l'installazione di turbine delle pale eoliche nel parco di Salemi che ha in gestione la multinazionale Vestas». «Come sempre - aggiunge - esce fuori che la causa di tutti questi morti sul lavoro è legato al mondo del subappalto, fatto di lavoratori precari e di sfruttamento. Perché il lavoro straordinario di sabato? Era così urgente?».
«Resta il fatto che una tuta blu ha perso la vita, ed è l'ennesima tragedia che si consuma nel giro di pochi giorni in Sicilia. Chiediamo alle istituzioni un pacchetto urgente di leggi che impongano a tutte le imprese il rispetto delle norme di sicurezza e, soprattutto, la formazione continua per tutti i lavorati che svolgono attività ad alto rischio», avverte Foti.
Celebrati i funerali per tre degli operai di Casteldaccia
Sono stati celebrati i funerali di tre dei cinque operai morti lunedì scorso mentre stavano eseguendo lavori di manutenzione e spurgo delle fognature a Casteldaccia. La prima cerimonia funebre, quella per Ignazio Giordano, 57 anni, si è svolta nella chiesa madre di Partinico (Palermo).
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«La morte fa parte dell'esperienza di vita terrena, ma ciò non ci consola: il modo in cui Ignazio ha lasciato i suoi affetti più cari, il modo in cui ha perso la vita, è profondamente ingiusto. Morire sul lavoro è un segno preoccupante che dice di una società fragile, nella quale non c'è lavoro per tutti e quando c'è, spesso non è dignitoso, è sottopagato, non è rispettoso della dignità umana», ha detto nella sua omelia l'arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi.
A distanza da un'ora, a pochi chilometri di distanza, ancora strazio e dolore nella chiesa madre di Alcano (Trapani) gremita di fedeli per l'ultimo saluto a Epifanio Alsazia, il socio e contitolare della Quadrifoglio Group. Il primo a scendere nell'impianto e il primo a trovare la morte. Un grande lavoratore, uno che non lasciava mai gli operai nonostante i suoi 71 anni, hanno sottolineato parenti e amici dell'imprenditore.
A celebrare i funerali è stato don Enzo Santoro, parroco della chiesa del Sacro Cuore, nel quartiere in cui abita la famiglia Alsazia. Presenti alle esequi i massimi vertici provinciali e regionali dell'Arma; il figlio della vittima è infatti un carabiniere in servizio alla compagnia di Partinico.
Nel pomeriggio, infine, due comuni vicini di San Cipirello e San Giuseppe Jato, nel palermitano, si sono stretti attorno alla famiglia di Giuseppe Miraglia, l'operaio di 47 anni. «Ciao Giuseppe, ciao» è stato l' urlo che ha squarciato il silenzio fuori dalla chiesa madre di San Cipirello. Dopo l'urlo tanti applausi mentre amici e parenti portavano fuori dalla chiesa il feretro.
Ha celebrato la cerimonia l'arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi, insieme a don Giuseppe Billeci e don Antonio Caruso. I sindaci di tutti i paesi dove si sono svolti i funerali hanno proclamato il lutto cittadino.
Lunedì invece sarà lutto cittadino in tutti i comuni della Città metropolitana di Palermo. A disporlo è stato il sindaco metropolitano Roberto Lagalla, che ha invitato le scuole superiori del Palermitano a promuovere momenti di riflessione e di approfondimento sul tema della sicurezza sul lavoro. La presidenza della Regione si farà carico delle spese funerarie di tutti e cinque i lavoratori morti.
Le esequie di Giuseppe La Barbera, 28 anni, la vittima più giovane, lavoratore interinale dell'Amap, si terranno lunedì mattina nella chiesa del Carmine maggiore a Palermo. Nel pomeriggio saranno celebrati anche i funerali del quinto operaio, Roberto Ranieri, 51 anni, ad Alcamo nella chiesa Anime Sante.