La Procura di Firenze indaga sui mandanti occulti, anche sulla scia delle dichiarazioni fatte dal boss che aveva parlato anche al processo 'Ndrangheta stragista
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Il boss Giuseppe Graviano, che al processo ‘Ndrangheta stragista aveva raccontato di aver incontrato per ben tre volte Silvio Berlusconi, secondo quanto riportato da Repubblica, ha continuato a fare dichiarazioni davanti ai magistrati della procura di Firenze, che indagano sui mandanti occulti delle bombe di Firenze, Roma e Milano. Sulle scia delle sue dichiarazioni, questa mattina, i procuratori aggiunti Luca Tescaroli e Luca Turco hanno disposto una decina di perquisizioni a Palermo, una a Roma e una a Rovigo, per cercare riscontri a quanto detto dal capomafia, che dal gennaio del 1994, è rinchiuso al 41 bis.
Al momento però, le dichiarazioni di Graviano – che è stato anche condannato all’ergastolo per la morte di due carabinieri in Calabria – fatte a Reggio Calabria, non hanno trovato alcun riscontro. Il fascicolo sulle stragi, che vede indagati di nuovo Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, è stato riaperto nell’ottobre del 2017 proprio sulla base delle dichiarazioni di Giuseppe Graviano, intercettato in carcere.
Condannato per le stragi di Capaci, via D’Amelio e le bombe del 1993, lo stesso ha negato di avere avuto un ruolo nelle stragi. Inoltre, ha raccontato che suo nonno materno fece degli investimenti nelle aziende di Berlusconi all’inizio degli anni Settanta, precisando che si trattava di «Cose lecite. Era mio cugino Salvo – ha poi aggiunto – ad occuparsi di tutto, dovrebbe esserci anche una carta scritta che attesta le quote date da alcune persone di Palermo». Salvo Graviano è morto anni fa, ma questa mattina la Direzione investigativa antimafia ha perquisito anche le abitazioni di alcuni familiari di Giuseppe Graviano.