Il via libera di Montecitorio affossa la legge proposta dall'opposizione, che insorge al grido di «vergogna». Schlein: «Un manrovescio a milioni di lavoratori. Vorremmo sapere perché Meloni ce l'ha così tanto con i poveri»
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Via libera dell'Aula della Camera alla delega al governo che stoppa la legge sul salario minimo proposta dall'opposizione. I voti a favore sono stati 153, 118 i contrari, 3 gli astenuti. Il testo va al Senato. Durante la votazione l'opposizione urlava in coro «vergogna, vergogna» ed esponeva cartelli.
Il governo «ha affossato il salario minimo, l'hanno svuotato e fatto diventare un'altra cosa», in un modo che «ci offende». Ma «noi andremo avanti e insieme alle altre opposizioni decideremo come portare avanti» il salario minimo, ha annunciato la segretaria del Pd Elly Schlein in Transatlantico, ricordando - tra le altre cose - le firme raccolte sul tema.
E c'è stata bagarre e cartelli a minuti dal voto finale. Il vicepresidente Rampelli ha dovuto sospendere la seduta. Deputati di opposizione hanno esposto cartelli con la scritta "Salario minimo negato" e sono arrivati fino ai banchi del governo urlando in coro «Vergogna!».
«Oggi è un giorno triste, oggi che accartocciate con una mano la proposta di salario minimo delle opposizioni», ha detto in Aula la segretaria del Pd nella dichiarazione di voto ribadendo poi: «Non in nostro nome».
«E con l'altra date un manrovescio a milioni di lavoratori poveri. Vorremmo sapere perché Meloni ce l'ha così tanto con i poveri. Voi all'ascensore sociale state tagliando i fili perché chi è povero resti povero», ha proseguito.
«Ci avete costretti a ritirare le nostre firme dalla proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo. Non avete mai voluto affrontare questo tema, avete fatto dei giochi di prestigio, preferite colpire i poveri invece della povertà», e «sta aumentando il lavoro povero: questa è la vostra idea di lavoro», ha aggiunto Schlein.
«Il nostro è l'unico Paese europeo in cui c'è un segno meno al potere di acquisto delle famiglie. A voi sta bene che c'è chi lavora e viene sfruttato. Non c'è un provvedimento di quest'anno in cui avete dato risposte a chi fa fatica ad andare a fare la spesa. Avete scelto l'ipocrisia come metodo di governo», ha concluso.
«Dopo rinvii e pantomime il governo e questa maggioranza hanno gettato la maschera» dicendo no al salario minimo legale e «hanno detto no non a M5s ma all'Italia e in particolare a 3,6 milioni di cittadini che prendono buste paga vergognose». Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte durante una diretta su Facebook.
«Oggi - ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio - Giorgia Meloni ha detto alla radio che la facciamo sorridere, a noi lei non fa ridere, non fa ridere questo atteggiamento pilatesco del governo e di Giorgia Meloni sul salario minimo. Ma noi costringeremo questo governo a confrontarsi con questa battaglia. Vi prometto che la vinceremo».