Aereo in fiamme in Russia, lite per bagagli ha causato decine di morti

VIDEO | Nello staff di bordo anche eroi che hanno aiutato i passeggeri ad abbandonare velocemente il mezzo in fiamme, come il copilota che è tornato sul mezzo avvolto dal fumo per salvare il comandante

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di Miriam Caruso
9 maggio 2019
16:26
L’aereo sulla pista e Dmitry Khlebushkin, il passeggero che ha rallentato l’evacuazione
L’aereo sulla pista e Dmitry Khlebushkin, il passeggero che ha rallentato l’evacuazione

Numerosi dettagli stanno venendo a galla a seguito della strage avvenuta lo scorso 6 maggio in Russia, quando un aereo della compagnia Aeroflot ha preso fuoco in fase di atterraggio d’emergenza. Il numero delle vittime è 41, da un’iniziale conto di 78 presenti a bordo tra passeggeri ed equipaggio. 

I fatti

Secondo la ricostruzione dei fatti, l’aereo dopo soli 30 minuti dalla partenza è dovuto rientrare Mosca per un atterraggio d’emergenza a seguito delle condizioni atmosferiche difficili e problemi tecnici occorsi in volo, tra cui i danni causati da un fulmine che ha colpito il mezzo, nonostante il velivolo fosse nuovo (prodotto nel 2018). Sono al vaglio degli investigatori le scatole nere dell’aereo, anche se alcune fonti rivelano che il mezzo sarebbe atterrato con una velocità tale da rimbalzare, causando danni al velivolo e accelerando le fiamme, oltre ad altre manovre scorrette da parte dei piloti.



Numerose le testimonianze raccolte dai media in questi giorni, tra chi si è comportato da eroe facilitando il salvataggio e chi, invece, ha ostacolato le operazioni. Infatti, nonostante gli appena 55 secondi occorsi per l’evacuazione del mezzo  (lo standard per l’operazione è di 90 secondi), molti passeggeri presi dal panico hanno cominciato freneticamente a recuperare e litigare per i propri averi dalle cappelliere, provocando la morte di decine di persone sedute nella coda dell’aereo.

Ostacola il salvataggio per recupare il bagaglio

Il caso più eclatante riguarda il passeggero Dmitry Khlebushkin che, per recuperare il proprio bagaglio, ha rallentato l’evacuazione del mezzo in fiamme, causando l’aumento di vittime. Delle persone alle sue spalle, infatti, solo 3 sono riuscite a salvarsi. L’uomo, in seguito, si è innervosito per non aver ricevuto il rimborso dalla compagnia, lasciando interviste ad organi di stampa in cui si lamentava del mancato pagamento di Aeroflot, non mostrando dispiacere per il decesso dei molti passeggeri. Ora è sotto accusa.

Gli eroi della vicenda 

Nell’equipaggio è stata fondamentale la presenza di alcuni membri che hanno avuto la prontezza di salvare la vita dei passeggeri. Come il caso della hostess di 34 anni Tatyana Kasatkina che, accortasi del declino della situazione, ha tirato un calcio alla porta e ha spinto fuori i passeggeri portando alla salvezze 37 persone. Altro eroe nella tragedia il co-pilota Maxim Kuznetsov, 36 anni, che dopo esser riuscito ad uscire dalla cabina di comando si è fiondato sullo scivolo per aiutare nello svuotamento dell’aereo.

Erogati gli indennizzi 

Intanto dall’Aeroflot è stata diffusa la notizia dell’erogazione degli indennizzi da parte della compagnia. Sono stati messi a disposizione, infatti, circa 3,3 milioni di euro, di cui circa 14mila euro a chi non ha subito danni. Si prevedono ricorsi da parte delle famiglie delle persone defunte. Intanto è polemica per l’indennizzo che verrà erogato anche a Khlebushkin, dato che a causa sua hanno perso la vita molte persone.

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