Oltre 7mila persone in piazza. Le forze dell'ordine hanno risposto con cariche e lanci di lacrimogeni. Feriti 24 agenti e una ragazza
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Scontri al corteo pro Palestina non autorizzato di Roma. Ferita una ragazza e anche 24 tra poliziotti e finanzieri. I manifestanti hanno lanciato bottiglie, bastoni e bombe carta. Nel tentativo di passare e fare il corteo, non autorizzato, si sono scagliati contro i blindati della polizia che, prima ha usato lacrimogeni e idranti, e poi li ha caricati. «Corteo, corteo. Fateci passare» hanno urlato, gettando anche un cartello stradale contro le forze dell'ordine che hanno risposto con lacrimogeni e idranti. Secondo quanto si apprende al momento sono 40 i fogli di via per manifestanti provenienti da varie città tra cui Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania e Bari.
Molti giovani e studenti si sono posizionati all'inizio del corteo, dietro agli striscioni principali, a ridosso delle forze dell'ordine ed esposti a possibili 'contatti' con i poliziotti, in quello che potrebbe significare il tentativo di 'ammorbidire' la posizione dei responsabili della sicurezza e consentire così alla manifestazione di prendere le mosse dal luogo di raduno dei manifestanti. Tra le loro file anche degli incappucciati.
In tutto in piazza ci sono oltre 7mila persone. Nonostante il divieto, prescritto dalla Questura di Roma, hanno fatto il giro di piazzale Ostiense che è comunque presidiato da ogni lato dai blindati della polizia.
La mobilitazione arriva alla vigilia del 7 ottobre, primo anniversario dell'attacco di Hamas a Israele. «Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione» intonano in coro. «L’Italia fermi la vendita e l’invio di armi a Israele - sottolinea un altro attivista al megafono - Finisca immediatamente il genocidio a Gaza». «Siamo tutti antisionisti», hanno gridato i manifestanti di 'Osa', di 'Potere al Popolo' e di 'Usb', mentre gli universitari ripetono: «Noi vogliamo Gaza libera». Tra le tante bandiere della Palestina e della Pace anche quelle rosse di Potere al Popolo e degli universitari di Rete della Conoscenza.