Da tempo il conduttore ha manifestato la necessità di una maggiore autonomia editoriale per il programma in onda la domenica sera su Rai 3. Urbano Cairo intanto gli avrebbe proposto di traslocare
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Ma chissà perché c’è sempre di mezzo un corridoio…? Lo scandalo che sta terremotando i palazzi della politica potrebbe avere risposte immediate anche nel mondo della tv. E potrebbe portare la Rai a perdere Report, uno dei baluardi della libera inchiesta giornalista in favore di La7 che andrebbe ulteriormente a conquistare spazio come rete d’informazione d’opposizione. L’ipotesi di un addio della trasmissione di Sigfrido Ranucci a Rai3 per approdare a La7, è una ipotesi concreta e reale altro che voci di corridoio.
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Sui giornali non si parla che del nuovo caso Spano, scatenato proprio dall’inchiesta annunciata da Report e prevista in onda domenica sera. Ma nelle segrete stanze della Rai si pensa e si ripensa alla frase del giornalista a Lilly Gruber durante Otto e 1/2 – ovviamente su La7 – allo stesso Ranucci: «Vieni già lunedì». Con lui, sornione che rispondeva: «Ma certo, sto così bene qui con voi».
La notizia nemmeno tanto sussurrata sta scatenando un vivace dibattito nel panorama televisivo italiano. Seppur smentita dal conduttore Sigfrido Ranucci, la notizia ha improvvisamente acceso i riflettori sulle tensioni interne alla Rai. Ma soprattutto sull’attrazione che La7, sotto la guida di Urbano Cairo, esercita sui professionisti dell’informazione tout court.
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I motivi di una possibile rottura
Le ragioni alla base di una potenziale partenza di Ranucci dalla Rai sono molteplici. Innanzitutto, da tempo il conduttore ha manifestato la necessità di una maggiore autonomia editoriale per Report, sottolineando come le interferenze nella scelta dei temi e nella conduzione delle inchieste limitino l’impatto del programma. Inoltre, le risorse stanziate per la trasmissione sono state spesso considerate insufficienti rispetto all’importanza del lavoro svolto e all’impegno richiesto per realizzare inchieste approfondite.
I frequenti cambiamenti alla direzione generale della Rai hanno contribuito, inoltre, a creare un clima di incertezza e a rendere più difficile la pianificazione a lungo termine. Continua a leggere su LaCity Mag