Il Pontefice si è rivolto alle autorità e alla società civile durante un incontro nella capitale Nur-Sultan: «La democrazia e la modernizzazione non siano relegati a proclami»
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«Sono onorato di essere qui con voi, in questa terra tanto estesa quanto antica, nella quale vengo come pellegrino di pace, in cerca di dialogo e di unità. Il nostro mondo ne ha urgente bisogno, ha bisogno di ritrovare armonia». Queste le parole di papa Francesco parlando alle autorità e alla società civile del Kazakistan nella 'Qazaq Concert Hall' della capitale Nur-Sultan.
«La democrazia e la modernizzazione non siano relegati a proclami, ma confluiscano in un concreto servizio al popolo: una buona politica fatta di ascolto della gente e di risposte ai suoi legittimi bisogni, di costante coinvolgimento della società civile e delle organizzazioni non governative e umanitarie, di particolare attenzione nei riguardi dei lavoratori, dei giovani e delle fasce più deboli. E anche di misure di contrasto alla corruzione. Questo stile politico realmente democratico è la risposta più efficace a possibili estremismi, personalismi e populismi, che minacciano la stabilità e il benessere dei popoli». Nell'accoglienza ufficiale, il Pontefice ha già un breve incontro col presidente della Repubblica Kassym-Jomart Tokayev.