Sarebbero più di quindici i migranti che mancano all'appello. Delle vittime accertate solo quattro sono state identificate dai familiari. Morto anche il presunto scafista
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Sono riprese a Lampedusa le ricerche dei dispersi del naufragio avvenuto nella notte tra domenica e lunedì a 6 miglia dalle coste dell'isola costato la vita a 13 donne. Al momento è in volo un elicottero della Guardia Costiera, mentre le motovedette sono ancora in porto in attesa che le condizioni del mare migliorino. Stando al racconto dei superstiti, sarebbero più di 15 le persone che mancano all'appello, tra cui 8 bambini. Mentre sono 22 i sopravvissuti.
Delle tredici vittime accertate solo quattro sono state identificate dai familiari. Tra quelli riconosciuti c'è il corpo della ragazzina di 12 anni, la più piccola delle vittime recuperate. Viaggiava con la mamma, una cugina e la zia che l'ha identificata.
Lo scafista sarebbe morto
C'erano una cinquantina di persone a bordo del barchino che è naufragato, in maggioranza tunisini e subsahariani. Donne e uomini fatti partire senza salvagente dai trafficanti nonostante le condizioni meteo fossero proibitive. Secondo alcune testimonianze lo scafista, un tunisino, sarebbe morto nella tragedia.
Nel frattempo, negli uffici della Capitaneria di porto, gli uomini della squadra mobile coordinati dal procuratore di Agrigento Salvatore Vella hanno ripreso gli interrogatori dei superstiti per cercare di ricostruire il viaggio.