Oltre 50 persone sono morte e più di 200 sono rimaste ferite in un attacco con missile della Russia contro la città ucraina di Poltava, a circa 400 km a est di Kiev. «La città è stata attaccata da due missili balistici, che hanno colpito una struttura per l'addestramento dei militari e un ospedale vicino. Uno degli edifici dell'Istituto delle Comunicazioni è stato parzialmente distrutto. Ci sono persone intrappolate sotto le macerie», le prime informazione diffuse dal presidente Volodymyr Zelensky.

Le Forze armate ucraine confermano che ci sono molti militari tra le vittime dell'attacco. In una nota, fanno sapere che ci sono «decine di morti e centinaia di feriti: abbiamo perso i nostri coraggiosi ucraini, i nostri fratelli e sorelli, i soldati». Le stesse Forze armate annunciano che ci sarà un'indagine per accertare se è stato fatto abbastanza per proteggere «la vita e la salute dei soldati» che si trovavano nell'istituto militare colpito.

Anche Zelensky aggiunge di aver ordinato un'inchiesta «completa e tempestiva» e ringrazia tutti coloro che hanno aiutato nelle operazioni di soccorso e salvato vite. La feccia russa pagherà certamente per questo attacco, conclude, tornando a esortare «chiunque nel mondo abbia il potere di fermare questo terrore». L'Ucraina, ribadisce «ha bisogno ora di sistemi di difesa aerea e missili. Sono necessari ora, non poi, attacchi a lungo raggio che possano proteggerci dal terrore russo. Ogni giorno di rinvio significa purtroppo più vite perse».

Da domani, fa sapere via Telegram il governatore della regione di Poltava Philip Pronin, la regione ricorderà le vittime con tre giorni di lutto.

Tre ministri danno le dimissioni, verso il rimpasto di governo 

Intanto sul fronte politico è annunciato un rimpasto di governo domani in Ucraina, dopo le dimissioni di tre ministri. Secondo quanto anticipato dal portavoce del partito del presidente, David Arakhamia, Volodymyr Zelensky annuncerà un ricambio di «oltre il 50%» del suo governo. «Come promesso, già questa settimana ci si può aspettare un grande cambiamento nel governo. Più del 50% dei membri del consiglio dei ministri subirà dei cambiamenti», ha annunciato il portavoce di Servitore del popolo.

Oggi si sono dimessi i ministri delle Industrie strategiche, Alexander Kamishin, della Giustizia, Denis Maliuska, dell'Ambiente e delle Risorse naturali, Ruslan Strilets, nonché il direttore del Fondo per le proprietà statali, Vitali Kova.