Notte di sbarchi sulle coste meridionali, approdati a Lampedusa 200 migranti

Salvati nel corso delle operazioni quattro donne incinte e nove ragazzi sotto i sedici anni. Sos Mediterranee esorta i governi a «porre fine a questa situazione inaccettabile»

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di Redazione
14 ottobre 2019
11:27

Notte di sbarchi sulle coste italiane. Oltre a quelli avvenuti nella Locride che hanno visto approdare nella nostra regione complessivamente 107 migranti, se ne sono registrati altri a Lampedusa. Da ieri sera all’alba di oggi, infatti, sono arrivate sull’isola circa 200 persone, tra cui molti bambini. Due imbarcazioni erano alla deriva mentre la terza è arrivata autonomamente sulla costa siciliana.

L’equipaggio di Sos Mediterranee, nel frattempo, fa sapere di aver salvato 176 persone in due distinte operazioni, una la notte del 12 ottobre, l’altra ieri. Tutte le persone soccorse sono attualmente al sicuro a bordo della Ocean Viking, la nave di soccorso noleggiata da Sos Mediterranee e gestita con Msf (Medici Senza Frontiere).


Gli interventi

Il primo intervento ha avuto luogo quando la Ocean Viking ha ricevuto, «come destinatario in copia per conoscenza - si legge in una nota di Sos Mediterranee - una mail di allerta inviata dalla Ong Alarm Phone alle autorità marittime, la sera del 12 ottobre». Il natante in difficoltà stava andando alla deriva vicino alla piattaforma petrolifera offshore Al Jurf, con a bordo 74 persone, tutti uomini, compresi dei minori non accompagnati. L'operazione, condotta di notte, è stata completata intorno alla mezzanotte. Il secondo soccorso è avvenuto ieri mattina. La nave della ong è stata avvisata di un altro gommone in difficoltà e si è diretta verso la sua posizione, salvando 102 persone, tra cui 4 donne incinte e 9 ragazzi sotto i 16 anni. «L'Ocean Viking - si legge nella nota - secondo il diritto marittimo ha chiesto al JRCC libico un luogo sicuro (Place of Safety) per sbarcare le 176 persone salvate. Poiché le autorità libiche hanno indicato Tripoli come porto di sbarco abbiamo gentilmente rifiutato in quanto, secondo il diritto e le convenzioni internazionali, nessun luogo in Libia può essere considerato attualmente un luogo sicuro».

«Da quando la Ocean Viking ha iniziato le operazioni è la quarta volta che siamo in attesa che ci venga assegnato un luogo sicuro per lo sbarco delle persone salvate. Finora i governi della UE non sono riusciti a istituire un meccanismo prevedibile di sbarco in conformità con il diritto marittimo. Gli accordi ad hoc non possono essere la soluzione. Invitiamo i governi a porre fine a questa situazione inaccettabile », conclude la nota di Sos Mediterranee.

 

 

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