Bilancio positivo per la riunione che ha coinvolto i ministri dell’Interno dei Paesi europei: «Il tema immigrazione non deve intossicare la politica»
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L’obiettivo è quello di «stabilire, in una cornice concordata a livello Ue, delle regole certe per i soggetti, anche privati, che operano nel Mediterraneo». Lo hanno concordato, a quanto si apprende da fonti di governo impegnate sul dossier migranti, i presenti al Consiglio straordinario Ue Affari interni di Bruxelles.
Al Consiglio affari interni si è registrato un clima "diverso" rispetto a quello delle settimane scorse, nel piano del caso "Ocean Viking", con lo scontro tra Italia ed Unione Europea sull'accoglienza dei migranti, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione europea responsabile per la migrazione, Margaritis Schinas, al termine della riunione straordinaria dei ministri dell'Interno dei 27. «Tutti i ministri» dell'Interno, ha assicurato, hanno sostenuto il piano della Commissione europea con una ventina di misure, tra cui la riattivazione della piattaforma di ricollocazione volontaria, ponendo le basi per compiere progressi nella riunione di dicembre del Consiglio. Questo tema «non deve essere una questione che intossica la politica, dobbiamo portare la normalità nel dibattito e continuare a dimostrare che l'Europa è parte della soluzione», ha detto Schinas.
Rispondendo ad una domanda sul codice di condotta delle ong, o il vicepresidente ha spiegato che «le operazioni delle ong non sono un tabù, non sono qualcosa che non deve essere discusso. Vanno discusse perché parliamo della vita delle persone. Le operazioni delle ong non possono avvenire nel selvaggio, selvaggio west, serve ordine, un quadro di cooperazione, dialogo con Stati membri e ong. Serve impegno per un sistema ordinato. E penso che questo sia possibile», ha insistito.