Ieri la ragazza aveva risposto così su Instagram a chi la accusava di "essersela cercata": «Sono stanca mi state portando alla morte. Se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore»
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Via da Palermo. La 19enne vittima dello stupro di gruppo dello scorso 7 luglio è stata trasferita in una comunità protetta. Il trasloco fuori città ieri sera.
«Sono stanca mi state portando alla morte. Io stessa anche senza questi commenti non ce la faccio più. Non ho voglia di lottare né per me né per gli altri. Non posso aiutare nessuno se sto così», scriveva sempre ieri su Instagram rispondendo alle frasi molto volgari con cui qualcuno la accusava di aver avuto con i sette ragazzi un rapporto consensuale.
L’inchiesta | Stupro a Palermo, ora i componenti del branco piangono e si accusano a vicenda: «Mi sono rovinato la vita»
La violenza in un cantiere abbandonato e poi quella sui social. «Non serve a nulla continuare, pensavo di farcela ma non è così», aveva aggiunto. E poi: «Se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore».
La ragazza viveva sola dopo la morte della madre viveva sola, ora è stata portata in un centro dove avrà anche la possibilità di lavorare.
Il padre di Bianca, la 16enne violentata a Roma la notte di Capodanno 2021 in una villetta del quartiere Primavalle, le ha scritto una lettera: «Anche mia figlia fu tentata dall'idea di farla finita come oggi dici di essere tu. A quello che hai scritto oggi si deve rispondere. Con tutte le sue tempeste la vita è preziosa».
Già tre giorni fa la ragazza aveva rotto il silenzio con un lungo attacco contro chi la giudicava sui social. «Sinceramente sono stanca di essere educata quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto la m... con cose del tipo: “ah ma fa i video su tik tok con delle canzoni oscene”, “è normale che poi le succede questo”, oppure “ma certo per come si veste”».