Numerose le esplosioni a Kiev, dove sono rimaste ferite cinque persone. Ieri sei morti nella regione di Kherson: le bombe sarebbero state sganciate su un'area densamente popolata
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Nuovo bombardamento su larga scala da parte della Russia in Ucraina. Almeno cinque persone sono rimaste ferite negli attacchi russi a Kiev, ha riferito il sindaco Vitali Klitschko nelle prime ore di questa mattina. Tre persone sono state ferite in esplosioni nel quartiere Solomyanskyi di Kiev e altre due sono state ferite dalla caduta di rottami di droni nel quartiere Sviatoshynskyi, entrambi a ovest del centro della capitale, ha fatto sapere Klitschko attraverso il suo canale ufficiale di Telegram. Due feriti del distretto di Sviatoshynskyi sono stati trasferiti in ospedale.
I giornalisti del Kyiv Independent parlano di numerose esplosioni a Kiev, dove è stato lanciato l'allarme per i raid aerei. I funzionari locali hanno dichiarato che i sistemi di difesa aerea stavano respingendo gli attacchi. Ma la capitale ucraina non è l'unica a essere stata attaccata. Un'esplosione è stata udita in seguito di un attacco missilistico che ha colpito la città di Odessa sul Mar Nero durante la notte, dopo il quale è scoppiato un incendio. I media ucraini hanno riferito anche di esplosioni nella regione meridionale di Kherson.
Le forze russe hanno effettuato 16 attacchi al confine della regione di Sumy e complessivamente sono state registrate 106 esplosioni, riferisce 'Ukrainska Pravda' che cita l'amministrazione militare regionale di Sumy.
Ieri sei operatori dei servizi di emergenza ucraini sono rimasti uccisi in un bombardamento russo nella regione meridionale di Kherson. Secondo quanto reso noto dall'ufficio del procuratore generale ucraino, i russi avrebbero sganciato le bombe da un drone su un'area densamente popolata. Il raid è avvenuto ieri e altri due operatori dei servizi d'emergenza sono rimasti feriti in modo grave. L'ufficio del procuratore ha riferito che è stata avviata un'inchiesta «per violazione delle leggi di guerra e omicidio premeditato».