Il leader pentastellato rifiuta la proposta di alleanza e attacca senza giri di parole il ministro leghista: «Salvini ha deciso di mettere a rischio il Paese»
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«Nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi»: lo dichiara il vicepremier Luigi di Maio a margine di una diretta Facebook, bloccando così la possibile alleanza 5S-Pd di cui l’ex leader dem Matteo Renzi si faceva portabandiera. Un’ipotesi che sta portando a delle spaccature interne nello stesso Pd, diviso tra il voto ad ottobre e la scelta di un governo tecnico. «Sento parlare di aperture o di chiusure ma il M5s vuole solo una cosa: che si apra al taglio dei parlamentari. Ci aspettiamo che la Camera possa votare la legge». «Sento parlare di nuovi gruppi che potrebbero nascere in Parlamento: ma i gruppi nascono alle elezioni, prima di costituirsi devono stare nelle schede elettorali», aggiunge Di Maio, secondo cui «bisogna andare al voto» ma «non vorrei che si fraintendesse: decide il presidente della Repubblica come e quando».
Il vicepremier del M5s azzarda poi una previsione: «Andremo in esercizio provvisorio: un rischio assurdo» e attacca l’alleato in merito alla crisi scatenata: «Salvini ha deciso di mettere a rischio il Paese:un governo che nasce dopo il voto a ottobre non avrà il tempo di fare le cose. Se tutto va bene un nuovo governo ci sarà a dicembre e non avrà il tempo per fare tante cose come il taglio dell'Iva o di confermare il reddito e la pensione di cittadinanza».
Il rischio dell’esercizio provvisorio
Con la crisi di governo imminente, le forze politiche chiedono nuove elezioni che, se fossero confermate, ci sarebbero nella prima metà di ottobre. Le elezioni, tuttavia, portano con sé il rischio dell’esercizio provvisorio del Governo. Ma di cosa si parla esattamente?
L’esercizio provvisorio del Governo, come stabilito dall’articolo 81 della Costituzione, è un periodo transitorio in cui il Consiglio dei Ministri resta in carica con poteri fortemente limitati. In questo lasso di tempo - che può durare al massimo quattro mesi - il Governo può svolgere solamente funzioni di ordinaria amministrazione. In altre parole, i poteri dell’esecutivo risultano notevolmente compressi, soprattutto in campo economico, con pesanti ripercussioni sull’Iva, sul prezzo della benzina e sulla credibilità nei confronti degli investitori.
Di Maio: «Salvini faccia dimettere i suoi ministri»
La Lega, dice poi Di Maio, si è presa «la responsabilità di far cadere un governo che aveva più del 51% di gradimento del Paese. Lo hanno buttato giù e ora siamo nell'assurda situazione in cui la Lega presenta una mozione di sfiducia ad un governo che ha dentro i suoi ministri. Per questo credo sia giusto che si dimettano i ministri della Lega». Infine, secondo Di Maio, «gli italiani faranno pagare alla Lega la pugnalata alle spalle che gli ha sferrato aprendo una crisi in pieno agosto. Aprire la crisi in piena estate trascinando l'Italia alle elezioni in autunno non accadeva da 100 anni». E ricorda: «Stavamo arrivando alla riforma della prescrizione, a quella della giustizia e al taglio di 345 parlamentari. Per quest'ultima mancano solo due ore di lavoro ma la Lega ha deciso di staccare la spina proprio adesso e staccando la spina ha deciso di mettere a rischio famiglie e imprese».
Intanto la capigruppo del Senato ha fissato per martedì 20 agosto le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla crisi di governo e il conseguente voto sulla mozione di sfiducia presentata dalla Lega.
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