Di Maio dice no a condoni e aumenti Iva per flat tax

Il vicepremier pentastellato afferma che la «tassa piatta si farà ma manca un piano, aspettiamo coperture»

di Redazione
10 luglio 2019
10:41

Luigi Di Maio, vicepremier e ministro per lo Sviluppo Economico, sulla sua pagina Facebook entra in merito alla riforma fiscale ponendo l’accento sulla Flat Tax.

«Sulle tasse ieri ho sentito parlare di condoni. Il Movimento di condoni non ne fa e non ne farà mai e troviamo assurdo che, quando si parla di tasse, il primo pensiero di qualcuno sia fare dei regali ai grandi evasori. Per noi i grandi evasori vanno in carcere!». Così il vicepremier pentastellato e aggiunge che «sulla Flat Tax aspettiamo ancora le coperture. Non c'è un piano, ma per noi si fa. Basta che per farla non si aumenti l'Iva».


 

«Piuttosto vi dico con certezza che l'Iva non aumenterà e che taglieremo il costo del lavoro per aiutare le imprese», sottolinea Luigi Di Maio. «Sulla Flat Tax aspettiamo ancora le coperture. Basta che per farla non si aumenti l'Iva, appunto, o si tolgano soldi già in tasca agli italiani, perché sarebbe una presa in giro che già abbiamo visto per molti, molti anni».

Di Maio parla anche di Autonomia «L'Autonomia è nel contratto e si farà, ma sarà un'Autonomia per tutti gli italiani - ha scritto ancora il vicepremier -, equilibrata e giusta. Di spaccare il Paese in 2 e lasciare il Centro-Sud isolato non se ne parla. Se mio figlio va a scuola deve avere le stesse opportunità degli altri bambini. Insomma, facciamo le cose fatte bene e il MoVimento 5 Stelle ne è il garante».

La riforma fiscale agita gli animi del Governo

La riforma fiscale torna, dunque, nuovamente a dividere il Governo gialloverde. Due schieramenti che parrebbero dichiaratamente opposti. Tutti proclamano la volontà di abbassare le tasse per poter rilanciare la ripresa del Paese ma i 5 Stelle vogliono una revisione degli scaglioni e una riduzione del cuneo fiscale, mentre la Lega insiste per la flat tax, con quoziente familiare, e sulla 'pace fiscale 2', che può dare una mano sul fronte delle coperture.

Altro argomento che fomenta la baruffa tra i due partiti al Governo è rappresentato dall’annosa lotta all’evasione fiscale: se il partito di Matteo Salvini insiste per riproporre uno strumento già indigesto al Movimento, quello della dichiarazione integrativa speciale, dai 5 Stelle subito mettono le mani avanti.

«Con noi - affermano - nessun condono passerà mai. Piuttosto bisogna intensificare la lotta, fino al carcere, contro i grandi evasori». Proprio per evitare le accuse dell’introduzione di nuovi condoni, i leghisti pare stiano pensando a una versione 'light', che permetta sì di fare emergere redditi non dichiarati ma senza scudi penali o sui capitali all'estero.

Al centro delle progettazioni leghiste, dopo il messaggio lanciato da Matteo Salvini nei mesi scorsi sulle ricchezze detenute nelle cassette di sicurezza, ci sarebbe anche l'emersione del contante. Il nuovo pacchetto leghista non si fermerebbe comunque a una riproposizione della rottamazione e saldo e stralcio: come spiega il sottosegretario Massimo Bitonci ci sarebbero anche nuove norme per ridurre il contenzioso e un ampliamento alle imprese delle norme pensate per venire incontro ai contribuenti in difficoltà (si salda pagando il 16% il 20% o il 35% e si cancellano non solo sanzioni e interessi ma anche il debito originario).

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