Crisi Ucraina-Russia, il titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, sta pianificando una visita diplomatica a Kiev. A quanto si apprende, già domani il ministro degli Esteri potrebbe recarsi nella capitale ucraina.

Ue si prepara a flusso di rifugiati

Intanto la Commissione Europea sta lavorando per farsi trovare "pronta" nel caso in cui un attacco russo al Paese provocasse un flusso di rifugiati provenienti verso gli Stati membri dell'Ue, in primis quelli che condividono confini con l'ex repubblica sovietica, come Polonia e Ungheria. A confermarlo è la vice portavoce capo dell'esecutivo Ue, Dana Spinant, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.

«Oltre alle sanzioni - dice Spinant - il secondo binario del nostro lavoro è la preparazione. Lavoriamo su tutti i possibili aspetti» che potrebbe comportare un'aggressione russa «e le migrazioni e i rifugiati sono uno di questi aspetti. Saremo pronti per qualsiasi cosa accada» e, a questo fine, «lavoriamo con i nostri Stati membri. Il processo di preparazione è in corso: il nostro obiettivo è essere pronti per tutto quello che può succedere» nel campo delle migrazioni, come in quello dell'energia.

In questo momento, precisa la portavoce, «siamo pienamente concentrati sul trovare una soluzione diplomatica e per la de-escalation. Se una soluzione diplomatica dovesse fallire, ci faremo trovare pronti. Non ci addentriamo ora nei dettagli» del lavoro preparatorio in corso, conclude.

G7 pronto a sanzioni "massicce" verso Russia

I Paesi del G7 sono intanto pronti ad imporre alla Russia sanzioni economiche "massicce" in caso di invasione dell'Ucraina. È quanto affermano i ministri delle Finanze dei Sette Grandi che in una dichiarazione congiunta si dicono pronti a mettere in campo «una risposta rapida, coordinata e forte» contro Mosca. «Siamo preparati ad imporre congiuntamente sanzioni economiche e finanziarie che avrebbero conseguenze massicce e immediate sull'economia russa», affermano i ministri.

Il G7 promette inoltre di mantenere un «significativo sostegno finanziario» nei confronti dell'Ucraina. Insieme al Fondo monetario internazionale, si legge nel comunicato, il G7 ha fornito a Kiev 4 miliardi di dollari a partire dal 2014.

Cremlino: «Dialogo con usa, ma relazioni al minimo»

Le relazioni tra Mosca e Washington sono a un "livello bassissimo". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Ci sono alcuni canali di dialogo, ha affermato in dichiarazioni ai media russi riportate dalla Bbc, ma quando si tratta di"rapporti bilaterali, si può parlare solo in negativo". "Siamo - ha aggiunto - a un punto molto, molto basso".I presidenti dei due Paesi "parlano, c'è dialogo su altri fronti", ha detto ancora Peskov, affermando che si tratta di un aspetto positivo "perché solo un paio di anni fa non c'era dialogo, non c'erano contatti del genere".

Domani voto duma su riconoscimento regioni separatiste ucraine

La Duma di Stato russa ha intanto fissato per domani il voto della risoluzione in cui si chiede al Presidente Vladimir Putin di riconoscere, come parte della Federazione russa, le regioni separatiste ucraine di Donetsk e Luhansk, autoproclamatesi Repubbliche indipendenti nel 2014. Sono state presentate due diverse risoluzioni. La prima, presentata dal Partito comunista, chiede direttamente al Presidente di riconoscere le due Repubbliche, la seconda, del partito al potere di Russia unita, sollecita consultazioni fra il Presidente e i ministri degli Esteri e della Difesa, prima di, eventualmente, procedere. Entrambi i testi saranno discussi domani.

Ambasciata usa a Kiev, il piano per trasferire il personale

Gli Stati Uniti preparano intanto il trasferimento nelle prossime 48 ore di tutto il personale dell'ambasciata a Kiev. Lo ha riportato questa notte la Cbs news. Nel fine settimana, il dipartimento di Stato ha diffuso un nuovo travel advisory con il quale ha ritirato dal Paese tutto il personale non essenziale dell'ambasciata.

Del personale rimasto nel Paese, alcuni sono in procinto di essere spostati a Lviv, nella regione occidentale dell'Ucraina, perché "più vicini alle sedi diplomatiche e consolari degli Stati Uniti nei Paesi confinanti", hanno riferito fonti Usa. Si stima siano 30mila, 7mila dei quali registrati con l'ambasciata, riporta ancora la Cbs ricordando che sono stati esortati a lasciare "immediatamente" il Paese con mezzi propri.

Scholz a Kiev e Mosca

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è recato intanto oggi a Kiev mentre crescono i timori di un'invasione russa del Paese. Alla vigilia della sua partenza, Scholz ha detto che qualsiasi attacco della Russia avrebbe portato a «sanzioni severe che abbiamo preparato con cura e che possiamo mettere in atto in qualsiasi momento''. Scholz ha poi descritto la sua missione a Kiev come "un tentativo di garantire la pace all'Europa». Durante l'incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, Scholz dovrebbe discutere di come la Germania possa aiutare l'economia ucraina. Domani prevista la visita di Scholz a Mosca. Il cancelliere tedesco ha chiesto intanto alla Russia ''segnali immediati di de-escalation'' durante la sua visita a Kiev. Su Twitter ha avvertito che ci saranno ''conseguenze pesanti'' per il Paese se deciderà di invadere l'Ucraina.

Nuova iniziativa diplomatica di Johnson

Il premier britannico Boris Johnson lancerà a partire da oggi un'iniziativa diplomatica e «si recherà nei Paesi europei alla fine di questa settimana, nel suo tentativo di unire gli alleati occidentali di fronte alla situazione in Ucraina». Lo ha annunciato un portavoce di Downing Street, che secondo quanto riportato dal Telegraph ha spiegato che «c'è ancora un'opportunità per la de-escalation e la diplomazia, e il primo ministro continuerà a lavorare instancabilmente a fianco dei nostri alleati per convincere la Russia a fare marcia indietro».

L'iniziativa di Londra conterà anche sulla missione della ministra degli Esteri Liz Truss, che in settimana si recherà in varie capitali europee e sabato terrà un discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco per affrontare l'impatto della crisi ucraina sulla sicurezza globale.