Il governo di Giuseppe Conte ha giurato al Quirinale, al cospetto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: è dunque nella pienezza dei poteri.

 

Uno dopo l’altro i ventuno ministri si sono recati dinnanzi al capo dello Stato recitando la formula di rito: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione».

Il premier Conte è stato il primo a prestare giuramento firmando con la propria penna non utilizzando quella a disposizione sulla scrivania del Salone delle feste del Colle.

Il primo membro del governo a giurare è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, l'ultimo Roberto Speranza, unico esponente governativo di Leu.

 

I membri dell'esecutivo oggi, dopo il giuramento al Quirinale, si trasferiranno a Palazzo Chigi.

Conte parteciperà alla cerimonia della campanella e poi presiederà il primo Consiglio dei ministri dove, probabilmente, verrà nominato e poi notificato a Bruxelles il presidente dem Paolo Gentiloni come commissario italiano in Europa.

 

Alfonso Bonafede, confermato titolare della Giustizia, giura da ministro con la mano sul cuore davanti al presidente della Repubblica. Poco dopo, anche Sergio Costa, confermato ministro dell'Ambiente, ripete il rito del suo collega. In ossequio al suo background militare, prima di raggiungere il tavolo del giuramento, Costa si è posto sull'attenti e ha battuto i tacchi.