Caso Sangiuliano-Boccia, la giunta per le immunità del Senato nega l’acquisizione delle chat tra l’ex ministro e l’imprenditrice
La richiesta era arrivata dal Tribunale dei ministri a seguito della denuncia presentata dal deputato verde Angelo Bonelli dopo lo scandalo che ha coinvolto l'ex titolare della Cultura
No della Giunta per le Autorizzazioni del Senato, presieduta dal dem Dario Franceschini, chiamata a decidere sulla richiesta del Tribunale dei ministri di acquisire la corrispondenza dell'ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano con l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia. La richiesta del Tribunale dei ministri era arrivata a Sant'Ivo, sede della Giunta, a seguito della denuncia nei confronti dello stesso Sangiuliano da parte del deputato verde, Angelo Bonelli, risalente allo scorso settembre, dove viene ipotizzato il reato di peculato per distrazione e rivelazione di segreto d'ufficio nella vicenda.
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Il relatore in Giunta, il senatore di Forza Italia Adriano Paroli, nella sua relazione, martedì scorso, aveva chiesto di non autorizzare il trasferimento delle carte - mail, chat e altro materiale di corrispondenza tra l'ex ministro e la Boccia - al Tribunale dei ministri. «Si propone di respingere la richiesta in quanto nel caso di specie sussiste il fumus persecutionis di secondo grado», è quanto si legge nella relazione. Una tesi che ha visto oggi il via libera a maggioranza della giunta e che ora sarà sottoposta al voto dell'Aula del Senato.
Nelle scorse settimane lo stesso ex ministro Sangiuliano aveva chiesto di negare l'autorizzazione al Tribunale di ministri.
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