Il bambino di 20 mesi ucciso a Novara ha subito un vero e proprio pestaggio: fratture in molte le parti del corpo e un colpo fatale al fegato. La madre e il suo compagno sono stati arrestati
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Gli esami sul corpicino martoriato del piccolo Leonardo hanno confermato lo scenario più atroce: il bambino di quasi 2 anni, picchiato a morte e deceduto giovedì all’ospedale di Novara, ha subito un vero e proprio pestaggio. La Procura di Novara aveva già disposto il fermo della madre, Gaia Russo, 22 anni e del compagno, Nicolas Musi 23 anni. L’accusa nei loro confronti è di omicidio volontario pluriaggravato. L’uomo si trova in carcere mentre la donna è ai domiciliari perché incinta al quinto mese.
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, gli investigatori sono letteralmente sconvolti da ciò che sta emergendo. Quando il bambino è arrivato in ospedale aveva un orecchio gonfio, il volto tumefatto, fratture alle mandibole, al bacino, ematomi alle spalle, al petto, ovunque. Insomma, è stato massacrato. Il sospetto ora è che il bambino fosse già stato picchiato violentemente in passato. C’è traccia di un suo recente passaggio in ospedale, ad aprile – riferisce sempre il Corriere -. Al Pronto soccorso dissero che era stato «morso da un cane».
Ciò che è certo è che il colpo fatale è stato inferto al fegato, causandogli un’emorragia interna che in alcune ore ne ha provocato la morte. A parlare di una caduta dal lettino con i soccorritori del 118 era stata la madre, rimasta sola dopo la nascita del figlio e da alcuni mesi impegnata in una storia con un altro uomo. È stata lei a dare l’allarme: «Il bimbo sta male, fatica a respirare, venite, fate presto». Quando i sanitari sono arrivati nell’abitazione, nel popolare quartiere di Sant’Agabio, le condizioni di Leonardo sono apparse subito disperate.
Rianimato, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Maggiore, ma è morto poco dopo l’arrivo nel reparto di Rianimazione. Violenta la reazione del compagno della madre alla notizia della morte del bambino. L’uomo ha dato in escandescenza, rompendo anche un vetro dell’ospedale. «Se non fate presto vi ammazzo tutti», avrebbe urlato. Le analisi tossicologiche effettuate sull’uomo - che ha precedenti per furto, violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, truffa, percosse e stupefacenti – hanno rivelato che aveva assunto cocaina.