Alluvione in Spagna, il numero delle vittime sale a quota 158. Decine di morti intrappolati nelle auto devastate dal fango
Le ricerche dei dispersi vanno avanti senza sosta. Le squadre dei soccorritori hanno portato con sé 50 obitori mobili. Migliaia di utenti senza elettricità e danni incalcolabili
È salito ancora, ad almeno 158 morti, il bilancio delle alluvioni che hanno colpito la Spagna, e in particolare la provincia di Valencia. Le ricerche dei dispersi vanno avanti senza sosta nella provincia di Valencia e in quelle vicine di Castiglia-La Mancha e in Andalusia, dove si concentra la maggior parte delle vittime. Alle operazioni di soccorso partecipano un migliaio di soldati dell'Unità militare di emergenza, oltre a migliaia di guardie civili, vigili del fuoco e agenti di polizia.
Il ministro della Difesa Margarita Robles ha dichiarato alla stazione radio Cadena Ser che un'unità militare specializzata sta setacciando il fango e i detriti con cani antidroga nelle zone più colpite. Alla domanda se il numero delle vittime potesse aumentare, ha detto: «Purtroppo non siamo ottimisti». Le squadre hanno portato con sé 50 obitori mobili. «Ci sono persone morte all'interno di alcuni veicoli», ha affermato dal canto suo il ministro dei trasporti spagnolo Óscar Puente in riferimento a centinaia di auto e camion bloccati su strade macchiate di fango marrone.
Migliaia di utenti sono ancora senza elettricità nelle proprie case e i danni materiali sono incalcolabili. Ci sono ancora molte strade chiuse nella provincia di Valencia, dove migliaia di auto sono rimaste bloccate, spazzate via, e il servizio ferroviario ad alta velocità tra Madrid e la Comunità Valenciana e il corridoio mediterraneo per Barcellona è sospeso, così come la maggior parte dei treni suburbani.
Il premier: «La Dana continua, restate a casa»
Dopo aver annunciato tre giorni di lutto nazionale e la dichiarazione della zona come “altamente colpita”, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha chiesto oggi alle persone che vivono nelle province di Valencia e Castellón «di rimanere a casa perché la Dana continua» e di «rispondere a tutte le chiamate dei servizi di emergenza». A Valencia per partecipare a una riunione della protezione civile Sánchez ha iniziato il suo intervento ringraziando le squadre di soccorso che continuano a lavorare in aiuto della popolazione. «La priorità in questo momento è trovare le vittime, i dispersi, placare l'angoscia che le famiglie stanno vivendo, e in secondo luogo mettere tutte le risorse dello Stato dal punto di vista economico a disposizione della ricostruzione e del ritorno il prima possibile alla normalità».
Maltempo | Cosa è successo in Spagna e perché il fenomeno Dana è così pericoloso: «Una violenza simile mai vista in 100 anni»
Il cordoglio del re
Un appello «all'unità negli aiuti e nel sostegno» alle persone colpite dalle alluvioni da parte delle amministrazioni e della società civile per superare il "trauma" provocato dall'ondata eccezionale di maltempo è stato lanciato dal sovrano spagnolo Felipe VI. Il re ha elogiato le squadre di soccorso e di emergenza per gli sforzi profusi ed è tornato a ribadire la "desolazione e costernazione" sua e della regina.