La Calabria custodisce un patrimonio culturale e linguistico unico: il grecanico, una lingua minoritaria che rappresenta un legame diretto con le radici e la cultura della Magna Grecia. Presente soprattutto nei borghi dell'Aspromonte, come Bova, Gallicianò, Roghudi e Roccaforte del Greco, il grecanico oggi rischia di scomparire, ma continua a vivere grazie a tradizioni, canti e progetti di tutela e promozione che si pongono l’obiettivo di valorizzare questa eredità nonché patrimonio immateriale inestimabile.

«La Calabria ha un incredibile patrimonio immateriale: quello culturale delle minoranze linguistiche», ha dichiarato l’eurodeputata reggina Giusy Princi, ribadendo l'importanza della loro salvaguardia. «Un patrimonio da difendere, che viene quotidianamente minato e attaccato, proprio perché si stanno perdendo le peculiarità di questi territori. Anche questa è una battaglia da portare avanti».

L'Unione Europea, attraverso programmi come "Creative Europe" e il "Framework for Regional Development", gioca un ruolo cruciale nella protezione delle lingue minoritarie. Queste iniziative promuovono la diversità linguistica come valore fondamentale e forniscono risorse per progetti locali volti alla documentazione, all’insegnamento e alla promozione di queste lingue.

Princi ha inoltre evidenziato l’importanza delle sinergie internazionali, mostrando con fierezza il rinnovato interesse del Parlamento Europeo al patrimonio linguistico culturale dell'Area Grecanica. «Eleonora Meleti, un'eurodeputata greca, verrà insieme alla commissione qui in Calabria - ha annunciato - perché le minoranze linguistiche rappresentano per noi la nostra identità, le nostre radici. Ho parlato anche con il sindaco di Bova, Santo Casile, in occasione di un progetto molto importante che stanno portando avanti e che vedrà l'Area Grecanica al centro di importanti azioni di tutela».

In Calabria, questo impegno si concretizza nel sostegno a itinerari culturali dedicati alla tradizione grecanica: percorsi che includono visite ai borghi, eventi enogastronomici e rappresentazioni artistiche legate alla lingua e alla storia di questa comunità. «Faremo conoscere la nostra Area Grecanica all'Europa, assieme a quelle tradizioni, a quei costumi, a quegli usi ed a quella lingua che è rimasta immutata nei secoli e che dobbiamo fortemente riattualizzare. Attraverso la promozione, la conoscenza e la valorizzazione, costruiremo un’Europa che deve essere finalmente vicina ai territori, alle loro eccellenze e alle loro identità», ha concluso Giusi Princi.

Le scuole locali, in tutto questo, devono giocare un ruolo fondamentale nel tramandare il grecanico alle nuove generazioni, perché questa lingua non diventi un ricordo del passato. La tutela del grecanico non è soltanto una questione di memoria storica, ma rappresenta una leva strategica per il rilancio economico e turistico della Calabria, capace di richiamare l’attenzione internazionale su una regione ancora poco conosciuta ma profondamente autentica.