«Non mi era mai accaduto di dover commentare un fatto così ferocemente volgare, greve, inelegante e non dignitoso». Il riferimento di Antonella Grippo e alla conferenza stampa di Giorgia Meloni che ha scelto di «non accarezzare il dolore delle vittime» né spiegare perché non si sia prestato soccorso alle vittime del naufragio al largo delle coste crotonesi.

Perfidia, che sceglie “Cirano” come sottofondo musicale della puntata dal titolo “La strage di Cutro e i trafficanti di parole” rimane sui fatti che hanno segnato l’ultima settimana calabrese, rimproverando al capo del Governo, per dirla con Grippo, freddezza e «la diserzione del culto dei morti» al Palamilone. 

A discuterne con la giornalista di Sapri, coadiuvata dalla satira sempre pungente di Enzo Filia, il solito ricco e qualificato parterre, con Roberto Fico (Movimento 5 Stelle), Luigi de Magistris leader di Unione Popolare, l’europarlamentare Vincenzo Sofo (Fratelli d’Italia), la scrittrice Ginevra Bompiani, l’editorialista Augusto Bassi, l’assessore regionale alle Politiche sociali Emma Staine (Lega), la democrat Teresa Esposito, Francesco Toscano, leader di Italia Sovrana e Popolare e il giornalista mediaset Guglielmo Mastroianni.

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Staine: «La demagogia è la più alta forma di disumanità»

Un confronto, come di consueto, schietto e senza fronzoli che ha visto Staine, che non si è sottratta, in difesa delle tesi governative, lottare con le unghie per affermare alcuni concetti che i suoi interlocutori hanno prontamente rispedito al mittente.

L’assessore regionale in quota Lega, punta l’indice contro la presunta «superiorità morale della sinistra» che altro non è che «sciacallaggio» difendendo a spada tratta il ministro Piantedosi.

dagli attacchi «spregevoli» che vanno avanti da 15 giorni: «Il ministro Piantedosi è una persona che ha 40 anni di carriera, è un tecnico molto preparato, era capo gabinetto quando c'era al Ministero degli Interni Salvini e ce li ricordiamo i numeri di Salvini: meno morti meno sbarchi. Questo è un numero innegabile».

Ma Staine pone l’attenzione anche sulla «ricostruzione mediatica che è stata fatta contro il governo ovverosia contro il centrodestra. Dicono che ha peccato di umanità, e io non credo che l'umanità sia andare a sbandierare demagogia. La forma forse più alta di disumanità è la demagogia perché questo fa sì che con un discorso demagogico non si trovino delle soluzioni, ma si continuino ad alimentare speranze ai quei disperati che si mettono in barconi della morte e conseguentemente ad aumentare i profitti di criminali»

Luigi de Magistris: «Errore più grave? Non abbracciare le famiglie»

Il leader di Unione popolare, Luigi de Magistris, ha concentrato i suoi pensieri sul «cinismo» della passerella del consiglio dei ministri, «l’assenza» del Governo e le «parole irricevibili» di Piantedosi: «Meno male che c’è stato il presidente della Repubblica che con la presenza istituzionale e col volto emozionale ha rimesso a posto lo Stato, ma soprattutto meno male che c’è stato il popolo calabrese di Cutro, periferia della periferia d’Europa, che non si è lamentata per quello che non funziona ma ha urla di giustizia e solidarietà»

E d’altra parte l’ex sindaco di Napoli dice di non sentirsi rappresentato «da un ministro che dice che la colpa dei morti è dei morti che sono partiti», ma di più, «l’errore più grave è che di fronte ad una tragedia di quel tipo non si può non andare ad abbracciare le famiglie delle vittime».

Per lui, nel consiglio dei ministri «si è prodotto il nulla mischiato al niente, visto che si vuole affrontare il problema con il decreto che colpevolizza chi fa soccorso in mare, che non consentire di salvare vite umane se non entro una certa cifra e il resto del carico residuale, parole sempre di Piantedosi, va rispedito al mittente. Noi dobbiamo creare corridoi umanitari fare un’integrazione diffusa».

Sofo: «Frontex doveva segnalare il barcone in Grecia»

Per l’europarlamentare Vincenzo Sofo (FdI), il tema è un altro: «Per quale motivo questa imbarcazione è arrivata fin qui? La verità è che se Frontex l’avesse avvistata molto prima visto che ha circumnavigato la Grecia, queste persone sarebbero state salvate». Per lui non è colpa di un singolo politico, ma del meccanismo che non funziona.

Per la dem Maria Teresa Esposito, se di respingimenti si deve ancora continuare a parlare, «il respingimento del governo c’è stato da parte dal popolo calabrese». L’esponente del Pd si focalizza poi sulla «incapacità» di mettere in campo la salvezza dei profughi. «Abbiamo la necessità di dire che questa politica deve essere rivista. Il Consiglio dei ministri è stato inutile»

La testimonianza del giornalista Mediaset Guglielmo Mastroianni si risolve in una frase che racchiude il passo falso del governo: «Poche volte ho visto un governo andarsi a schiantare in questa maniera rovinosa su un singolo avvenimento». Per lui si è verificato «un cortocircuito comunicativo e anche gestionale» ad iniziare dalle dichiarazioni di Piantedosi a continuare con l’assenza di Meloni in Calabria. «Sono passati dieci giorni. Il banco di prova sull’immigrazione non è stato superato. Il Consiglio dei ministri a Cutro è apparso più come una pezza che altro. Decreto flussi va affrontato con attenzione, perché contiene troppi controsensi»

Toscano: «Piantedosi è riuscito a fare peggio di Lamorgese»

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Francesco Toscano. Il leader di Italia sovrana e popolare parla di «atteggiamento freddo che denota tratti fastidiosi sul piano della comunicazione». Toscano si sofferma sulla difesa spasmodica di Piantedosi «che è riuscito nell’impresa di peggiorare quello che aveva fatto già Lamorgese».

Per lui «una cosa è la discussione sul fallimento della globalizzazione e dei flussi indiscriminati che servono per destabilizzare le democrazie morenti di vecchi paesi come l’Italia, un’altra cosa sono le bare, i morti, i bambini, le mamme: andare lì a parlare come un burocrate di quart’ordine… queste sono persone. Voi dovete mettere al Viminale uno che non si vanta di essere un questurino – ribadisce - ma che ha una sensibilità umana e politica».

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